Il 7 aprile del 1944, dieci donne vennero brutalmente uccise dai nazifascisti nei pressi del Ponte dell’Industria, comunemente noto con il nome di Ponte di Ferro, sito tra Garbatella e Testaccio.
Lo storico Cesare De Simone ha rintracciato nei Mattinali della Questura di Roma i loro nomi: Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria Izzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo.
Quel giorno erano giunte al forno Tesei nel tentativo di procurare del cibo alle loro famiglie, lo stesso pane che gli era stato ingiustamente sottratto per sfamare i soldati tedeschi.Le donne, denunciate dalla Polizia Africa Italiana, complice delle SS, vennero quindi fucilate e i loro corpi furono esposti sul luogo dove avvenne il massacro per scoraggiare i rivoltosi.
Una stele in bronzo, alla destra del ponte, realizzata da Michele Crocco, raffigura i volti delle donne di Ponte di ferro, cinque rivolte a destra e cinque a sinistra, come se fossero alla ricerca di un aiuto in quell’ultimo, tragico attimo di vita.
Nel monumento, apposto dal Comune di Roma alla fine degli anni ’90 su iniziativa dell’allora Commissione delle Elette, riviviamo la violenza della guerra e nei loro sguardi incisi ritroviamo il coraggio dell’azione rivoluzionaria.
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