...Tra il 3 e il 20 settembre l'NKVD, la milizia e i reparti dell'Armata Rossa radunarono tutti i tedeschi della Repubblica del Volga e delle regioni di Saratov e di Stalingrado. Ogni casa tedesca fu perquisita, e i suoi occupanti trasportati su camion e automobili alla più vicina stazione ferroviaria: sui binari convogli di carri bestiame attendevano i deportati. Le persone vennero informate dell'imminenza del trasferimento solo poche ore prima della partenza. Poterono portare con sé poche cose, che fossero poco ingombranti. Uno dei deportati sopravvissuti, la signora Langenfelder, racconta come avveniva il trasporto: "In un vagone, dotato di panche attaccate alle pareti su ambo i lati, venivano rinchiuse fino a quaranta persone. Ad ognuno veniva data ogni giorno un'unica razione, costituita da 0,3 litri d'acqua e una sardina. Si viaggiava per giorni, settimane, mesi; fuori la temperatura raggiungeva i 40°. Ci si fermava solo nelle varie stazioni per gettare i corpi inerti, che dovevano essere raggruppati su un lato del vagone". Le donne russe sposate a tedeschi furono deportate con i loro mariti; le donne tedesche sposate a russi (un migliaio in tutto) furono invece lasciate con i loro mariti nella regione. Dopo la deportazione il governo sciolse la repubblica dei tedeschi del Volga, e la divise tra le unità amministrative confinanti.
Contemporaneamente ai tedeschi del Volga fu presa la decisione di esiliare 132.000 tra tedeschi e finlandesi della regione di Leningrado. La destinazione, anche in questo caso, sarebbe stata il Kazakhstan.
L'operazione tuttavia non fu completata a causa dell’accerchiamento di Leningrado da parte dell’esercito tedesco. Solo nel 1946 l'esilio di tutti i tedeschi di Leningrado poté essere completato. Le altre grandi città russe furono "ripulite" della popolazione tedesca senza particolari intoppi (quasi 9.000 furono deportati da Mosca, e più di 21.000 dalla città e dalla regione di Rostov sul Don). In settembre le persone di "etnia tedesca" furono rimossi anche dall'Armata Rossa e dalle accademie militari...
Nessun commento:
Posta un commento