venerdì 25 novembre 2011

Nazismo, la Svezia assolve il padre della Regina


Walter Sommerlath, il padre tedesco della regina Silvia di Svezia, non sarebbe stato un membro attivo del partito nazista e avrebbe aiutato un ebreo tedesco a emigrare in Brasile dalla Germania. Sono questi i risultati di un'inchiesta commissionata a proprie spese dalla regina per fugare le ombre sul passato del padre. Inchiesta che è stata tuttavia accolta con scetticismo sia a Berlino sia a Stoccolma. Lo scorso maggio la televisione svedese Tv4 aveva accusato Sommerlath di avere approfittato del programma di "arianizzazione" di Hitler per prendere il controllo nel 1939 dell'industria dell'ebreo Efim Wechsler. Già in precedenza informazioni sulla militanza nazista di Sommerlath erano circolate pubblicamente nel Paese.

Secondo il rapporto diffuso oggi, l'uomo, emigrato in Brasile nel 1920, aveva aderito nel 1934 alla sezione di San Paolo del partito nazional-socialista tedesco, nel quale non aveva però ricoperto ruoli attivi. Quanto all'industriale ebreo, il rapporto sostiene che tra i due c'era stato uno scambio di proprietà che aveva permesso a questi di fuggire in extremis dalla Germania nazista.

L'associazione tedesca dei sopravvissuti all'Olocausto e dei loro discendenti ha definito «non indipendente» e «privo di credibilità» il documento, teso, a loro parere, ad "assolvere" il padre della regina.

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