Non dimentico
la casa avita
la voce materna
il primo bacio
i morti della Bukowina
la fuga nella prima guerra mondiale
gli stenti a Vienna
le bombe nella seconda guerra mondiale
l'ingresso dei nazisti
il tremare di paura in cantina
il medico che ci salvò la vita
l'America dolceamara
Hölderlin Trakl Celan
il mio tormento di scrivere
la coazione a scrivere
tuttora
La coazione a scrivere come la coazione a ripetere della psicologia freudiana, ovvero la pulsione che spinge il soggetto a ricercare inconsapevolmente le situazioni dolorose già vissute: così si analizza Rose Ausländer, poetessa nata nel 1901 a Cernovitz, in Bukowina, territorio passato nel corso del XX secolo dall’impero asburgico alla Romania, all’Unione Sovietica e poi all’Ucraina. La Ausländer, ebrea di madre lingua tedesca, rivive tutta la sua storia, dall’infanzia alle due guerre mondiali, all’emigrazione negli Stati Uniti negli Anni Venti, al terribile periodo nazista, alla nuova fuga in America con il rifiuto di scrivere nella sua lingua, “la lingua degli assassini”. Rose in tutti questi anni scrive sempre: scrive del passato, scrive dei drammi che ha vissuto perché “ho sete di te / ti bevo parola per parola / mia sorgente” e “Cerco la parola / parola fra le righe / nella danza variopinta delle lettere dell’alfabeto”. Scrive e scrive, viaggiando per il mondo, spostandosi alla ricerca di una patria: la troverà a Dusseldorf, nella nemica Germania, dove si ritirerà nel 1966, e scriverà ancora fino al 3 gennaio 1988, quando il silenzio cadrà su di lei nella casa di riposo “Nelly Sachs”.
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