sabato 18 giugno 2011

Testimonianza di Enrico Capoferri di Adro (BS)

La Storia:

Ecco, ci siamo, è finalmente arrivato il nostro primo giorno di scuola.
Ieri sera ci siamo addormentate a fatica.
Che volete farci, i pensieri e soprattutto i desideri nella testa e nel cuore sono miliardi.
La notte è trascorsa veloce.
Abbiamo dormito poco e sognato un sacco.
Ci siamo viste in mezzo alle nostre nuove amiche, tutte in grembiule, tutte uguali, pronte per iniziare…

 
Che emozione sentirsi parte di qualcosa più grande di noi e che è lì per noi, star assolute del momento.

Perché i protagonisti siamo noi, non è così?
La scuola è stata inventata per noi, non è vero?
Saremo le donne e gli uomini di domani, non è così che dite sempre voi grandi?
E’ per questo che vi ascoltiamo e vi osserviamo anche quando pensate il contrario…


Perché siete voi la nostra scuola.
Voi siete gli insegnanti, ma anche le materie e le pagelle, le promozioni e le bocciature, e lo siete ogni volta che entrate in quella stanza in cui vi aspettiamo seduti al banco o meno.
Saremo bravi, è una promessa.
Bravi in cosa?
Che domande.
Bravi a fare esattamente ciò che fate voi, senza discutere.
Tanto c’è tempo per chiedersi cosa quel gesto significhi…


E con la vostra bandiera sulle spalle andremo ovunque.
Marceremo insieme nelle piazze facendo udire al mondo il rumore delle nostre scarpe.
Grideremo i vostri slogan a squarciagola.
Canteremo i vostri inni sino a perdere la voce.
Ma non chiedeteci di sorridere…


Il sorriso non potete insegnarcelo.
Il sorriso nessuno può imporlo.
E non ci sarà mai un vero sorriso sul volto di un bambino nel mezzo di un incubo…

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