Nella sua orribile furia, l’Olocausto ha lasciato un segno profondo e indelebile anche nel mondo apparentemente “a parte” della musica. In tanti dovettero abbandonare la Germania quando, nel 1933, si videro preclusa ogni possibilità di lavorare. Fra loro cantanti leggendari come Lotte Lehmann, Alexander Kipnis, Fritzi Massary, Vera Schwarz, Richard Tauber, Elisabeth Schumann. Questi furono i fortunati.
Poi ci fu chi non si arrese mai all’idea che la propria universale popolarità non potesse fungere da sicura corazza, come lo splendido tenore Joseph Schmidt che morì a 38 anni in un campo profughi vicino a Zurigo dopo essere riuscito, troppo tardi, a varcare clandestinamente il confine svizzero.
Poi ci furono le vere vittime dell’Olocausto, i deportati che sparirono nei lager spesso quasi senza lasciare traccia. Come Therese Rothauser, che era nata il 10 giugno 1865 a Budapest e dopo un inizio di carriera a Lipsia era stata scritturata nel 1889 dal Teatro Imperiale di Berlino, dove aveva svolto una lunga e illustre carriera. Nel 1907 era stata Suzuki nella prima tedesca di Madama Butterfly, nel 1911 Annina nella prima berlinese del Rosenkavalier. Apprezzata nel repertorio mozartiano, cantava anche Amneris, Orlowsky e soprattutto Carmen. Fu dopo una recita dell’opera di Bizet che il Kaiser le fece dono di una spilla di zaffiri. Si ritirò dopo 25 anni di servizio alla Hofoper e intraprese la carriera di insegnante di canto.
Ma era ebrea. Come algidamente ci informa il Central database of Shoah victims’ names, fu arrestata e trasportata da Berlino a Theresienstadt il 21 agosto 1942, col convoglio I/49 e qui morì in una data che non sarà probabilmente mai possibile precisare.
Ottilie Metzger-Lattermann, invece, era nata a Francoforte sul Meno il 15 luglio 1878 e aveva studiato a Berlino. Dopo il debutto a Halle e un periodo a Colonia, era entrata nel 1903 nella compagnia del teatro di Amburgo, dove sarebbe rimasta dodici anni. Fu cantante di rango, con un’intensa attività anche internazionale: cantò a Berlino e Vienna, a San Pietroburgo, a Londra, Bruxelles, Ostenda, Monaco e Budapest. Dal 1901 al 1912 cantò a Bayreuth, soprattutto i ruoli di Erda e Waltraute. Dopo Amburgo passò a Dresda e negli anni Venti compì una lunga tournée negli Stati Uniti con la German Opera Company. Anche lei, come Therese Rothauser, si diede poi all’insegnamento ma preferì abbandonare Berlino per rifugiarsi a Bruxelles. Ciò non bastò a salvarla: dopo l’invasione del Belgio fu arrestata e rinchiusa nel campo di Malines, da dove il 10 ottobre 1942 partì il convoglio che la portò ad Auschwitz. Le liste dei deportati la indicano come vedova, senza cittadinanza, senza professione.
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