Jean Goss era nato il 20 novembre 1912 a Lyon (Francia). Tredicenne era dovuto andare a lavorare come artigiano, per aiutare la famiglia. In seguito sarebbe diventato ferroviere e militante sindacalista. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu inviato al fronte, dove fece in tempo a guadagnarsi qualche medaglia, prima di finire prigioniero, internato in un campo di concentramento. L’esperienza della prigionia gli cambiò la vita. Conobbe Dio, incontrò la fede e decise di porsi al servizio della volontà d’amore che Dio nutre nei confronti di tutta l’umanità. Dopo la liberazione, rientrato in patria, Goss restituì le decorazioni militari e divenne obiettore di coscienza. Nel 1953 incontrò colei che sarebbe diventata la compagna della sua vita, una viennese, classe 1930, Hildegard Mayr, figlia di uno dei fondatori del Movimento Internazionale della Riconciliazione e segretaria itinerante della stessa organizzazione, tenace assertrice della non-violenza. Dal loro matrimonio nacquero due gemelli, Myriam e Etienne. La loro attività non conoscerà più sosta. Durante il Concilio Vaticano II, assieme a Dorothy Day, Lanza del Vasto e altri esponenti non-violenti, si recarono a Roma per pregare e digiunare al fine di sensibilizzare i padri conciliari sui temi dell’obiezione di coscienza e sul pericolo della dottrina della deterrenza nucleare. Riuscirono a trovare udienza, e alcuni documenti conciliari, ma anche altre prese di posizioni ecclesiali, negli anni successivi e nei diversi continenti, lasceranno trasparire l’influenza dei loro suggerimenti. A partire da allora si moltiplicarono i contatti con coloro che passeranno allo storia come i testimoni del pensiero e della prassi non-violenta: Martin Luther King, dom Helder Camara, Luthuli, Adolfo Perez Esquivel, Lech Walesa, mons. Romero e, lì in Italia, don Milani, Danilo Dolci, mons. Bettazzi, don Tonino Bello, ecc. Sempre con la moglie Hildegard, organizzò tra il 1984 e il 1986 numerosi seminari non-violenti nelle Filippine, che contribuirono non poco al rovesciamento della dittatura di Marcos. Lo stesso sarebbe accaduto qualche anno dopo in Madagascar. Nel pieno delle sue forze, Goss morì improvvisamente il 3 aprile 1991. La moglie disse: “È morto con lo stesso vigore col quale ha vissuto”.
Nessun commento:
Posta un commento