domenica 12 giugno 2011

BLACK BOOK


Settembre 1944, Rachel Stein, giovane cantante di varietà, fugge in Olanda dalla Germania nazista. Nei territori liberati ritrova la sua famiglia per perderla subito dopo in un’imboscata tedesca. Unica sopravvissuta all’esecuzione di massa, ottiene asilo in una cellula della resistenza olandese capeggiata da Kuipers. Rachel decide di mettere la propria bellezza al servizio della resistenza, cambiando identità (sarà Ellis De Vries) e infiltrandosi nei salotti del potere. Incaricata di sedurre l’ufficiale Müntze, finisce per innamorarsene. Il sentimento che li lega non le impedisce di portare a termine la missione: il piazzamento di una microspia. Dall’altra parte della barricata, Rachel è amata da Hans Akkermans, un medico della resistenza. Una notte, durante un’irruzione, vengono uccisi numerosi partigiani. Rachel è accusata di alto tradimento ma niente è quello che sembra e nessuno è quello che dice di essere.

Dopo vent’anni trascorsi alla corte di Hollywood, dopo la carne e i microcircuiti di Robocop, dopo il sesso sotto la gonna di Basic Instinct, dopo il corpo assente dell’Uomo ombra, Paul Verhoeven torna in Europa e apre il libro nero della Resistenza olandese. Il libro mai ritrovato del titolo, che conteneva i nomi di traditori e collaborazionisti, fu conservato fino al 1946 da una giovane donna, l’avvocato De Boer, uccisa da ignoti. Black Book è un affresco realistico della resistenza olandese al nazismo che abbraccia i codici del melodramma e del feuilleton, che corregge l’eroicità del soldato d’Orange, film del 1979 con un quasi esordiente Rutger Hauer al servizio della patria occupata. Black Book recupera quel tempo storico, quello dell’occupazione, della resistenza, dell’arrivo degli alleati canadesi e della liberazione, interpretandolo in maniera spregiudicata. E nel delicato passaggio dalla dittatura alla libertà, il regista inserisce eroi impostori e malvagi valorosi, interrogandosi sull’ambiguità della natura umana e sulla sua vocazione alla sopraffazione. Quella di Verhoeven è una ricostruzione buia che ricorre alla rappresentazione della violenza e dell’erotismo, diffuso nel film dalla straordinaria protagonista, Carice Van Houten, antesignana della Chaterine Tramell di Sharon Stone. Perché al corpo di Rachel, piazzato al centro della S/storia e aperto alla vista di un’intimità “truccata”, gli uomini reagiscono cedendo al basic instinct, all’irresistibile tentazione di possederlo. La cornice che racchiude la memoria di Rachel è il neonato Stato di Israele, creato dalle Nazioni Unite nel 1948 per raccogliere il massiccio esodo degli ebrei europei. Uno Stato ancora una volta “in guerra”, minacciato, difeso e resistente. Paul Verhoeven non smette di provocare, rileggendo le interpretazioni tradizionali e dando corpo alle proprie polemiche ossessioni.

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