Il 27 gennaio in tutta Europa si ricorderà l'Olocausto con la Giornata della memoria. Ebbene Castelnuovo tra il 1941 ed il 1943 ha vissuto direttamente il dramma degli ebrei.
Infatti a partire dall'estate del 1941 giunsero nel capoluogo della Garfagnana 80 persone, tra uomini, donne e bambini. Era ebrei fuggiti dall'Austria, dalla Germania e dalla Polonia alla fine degli anni '30 e internati in alcuni campi nel sud d'Italia.
A Castelnuovo vissero nei pochi alberghi tra i quali il Globo e il Vittoria in Piazza Umberto, l'Aquila d'Oro in vicolo al Serchio, Il Palmarino in Santa Lucia, e ospitati presso molte famiglie castelnuovesi. Vissero alla Madonna, in Santa Lucia, a Torrite, al Crocifisso, i Centro e avevano una piccola Sinagoga alla Barchetta.
Tanti ricordano ancora quei giovani, quei bambini, che il 5 dicembre del 1943 furono fatti affluire al campo di concentramento di Bagni di Lucca e poi con treni piombati spediti nei campi di sterminio. Tanti, la maggior parte di loro, furono gasati o morirono di stenti o violenze. Pochi tornarono negli anni dopo la guerra, passata la bufera a ricordare l'ospitalità ricevuta.
Tra gli ottanta ebrei vissutia Castelnuovo con cura e passione c'era anche Sigmund Karpeles, ebreo polacco, nato molto probabilmente nel 1897 a Cracovia e morto a Castelnuovo il 19 gennaio 1943. Ebbene a distanza di 67 anni chiediamo di intitolare una via o una piazza a Sigmund Karpeles ebreo perseguitato dal nazismo e dai totalitarismi.
Questo per proseguire nel ricordo, per non dimenticare, per non avere mai più uno sterminio razziale. Sigmund Karpeles è venuto dalla Polonia a morire in Garfagnana ed è dovere ricordare.
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