sabato 4 giugno 2011

Il progettato rapimento dei duchi di Windsor

Uno dei più strani e incredibili progetti partoriti dalla mente di Hitler e affidati ai servizi di spionaggio nazisti, per costringere l’Inghilterra a collaborare con la Germania nel nuovo ordine europeo.


L’idea è elaborata dallo stesso Hitler e sostenuta da Rudolph Hess che, nell’estate 1940, desidera fortemente stringere rapporti politici e diplomatici con la Gran Bretagna. Anche il ministro Ribentropp è coinvolto e da subito mostra grande interesse per il progetto. Il ministro degli Esteri convoca a tale scopo il generale delle SS Walter Schellenberg, uno dei più abili agenti dello spionaggio nazista, soprannominato “il mago”, comandante della sezione estera dell’SD, il servizio di sicurezza dell’Ufficio Centrale di polizia (RSHA) che fra l’altro, arresterà l’ammiraglio Canaris per tradimento. Nel colloquio, Ribentropp tesse le lodi del duca di Windsor, che aveva rinunciato al trono d’Inghilterra in seguito allo scandalo pubblico dovuto al legame sentimentale con l’americana Wally Simpson, il quale, come sembrava, aveva ripetutamente dimostrato simpatie verso le idee del nazionalsocialismo. Si sarebbe potuto avviare una sorta di contatto preliminare con il duca, facendo in modo di eludere la stretta sorveglianza dei servizi segreti inglesi, e Schellemberg avrebbe avuto piena autorità nel rappresentare il fuhrer in questo primo approccio segreto, promettendo la somma di 50 milioni di franchi svizzeri che sarebbero stati depositati un una banca elvetica per esclusivo uso personale del duca, il quale avrebbe dovuto proclamare la sua dissociazione dalla politica britannica. Inoltre, una residenza appositamente scelta sarebbe stata messa a disposizione dei Windsor, sempre in Svizzera, o in un paese comunque neutrale ma non al di fuori della sfera di influenza economica, politica e, naturalmente, militare del Reich. Dinanzi allo sbigottimento di Schellenberg, il ministro Ribentropp aggiunge che se il servizio segreto inglese avesse scoperto e tentato di ostacolare il progetto, era approvato l’uso della forza per condurre i duchi di Windsor nel luogo prescelto. Hitler aspettava un rapporto completo e dettagliato sugli sviluppi del caso. Ribentropp congeda quindi Schellenberg con l’ordine di prendere contatti con l’ambasciatore tedesco a Madrid, Eberhard von Stohrer, per discutere i particolari della missione.

Inizia così la strana avventura di Walter Schellenberg in Spagna, il quale è comunque contrario al progetto, ma non può che obbedire, specie dopo che lo stesso Hitler, al telefono, gli augura il pieno successo dell’impresa. E’ autorizzato poi a scegliere due uomini di fiducia che lo accompagnino nella missione che lo avrebbe inevitabilmente portato allo scontro diretto con i servizi segreti britannici.

Nel 1940 il duca di Windsor è membro della missione diplomatica inglese presso l’alto comando dell’esercito francese, poi aveva trovato rifugio in Spagna proprio per sfuggire alle mire dei tedeschi. Nel giugno dello stesso anno, von Stohrer telegrafa a Berlino, chiedendo istruzioni in merito alle risposte da riferire al ministro degli Esteri spagnolo, colonnello Beigdeber y Atienza, poiché l’arrivo del duca era atteso per la fine dello stesso mese a Madrid, prima della destinazione finale che era Lisbona. L’incaricato degli Esteri spagnolo aveva egli stesso proposto ai tedeschi l’opportunità di poter trattenere il duca a Madrid per favorire un contatto con il governo tedesco.

E’ quindi il colonnello Atienza che ha i primi contatti con i Windsor, per riferire puntualmente a von Stohrer, il quale, a sua volta, informa Berlino tramite comunicazioni segrete in codice. Nel primo rapporto, von Stohrer afferma che, stando a quanto dice il colonnello Atienza, il duca è espressamente contrario alla politica del governo Churchill. Il 30 giugno ’40, il duca e la duchessa arrivano a Lisbona e circa una settimana più tardi, l’ambasciatore tedesco in Portogallo riferisce a Berlino che sarebbe dovuto partire per le isole Bahamas poiché era stato nominato governatore britannico del territorio. Tuttavia, il duca spera di ritardare la partenza nella speranza che la situazione volga a suo favore, dal momento che aveva accettato non certo di buon grado la nomina alle Bahamas e sperava fino all’ultimo di evitare il totale coinvolgimento della Gran Bretagna in una guerra con la Germania. Una tale prospettiva avrebbe potuto verificarsi solamente con un suo ritorno sul trono oppure con un’azione di forza da parte della Germania (e cioè con una campagna di bombardamento) che avrebbe indotto l’attuale sovrano ad essere disponibile per trattare.

L’11 luglio, da Berlino viene spedito un telegramma in codice segreto, nel quale si ordinava di impedire ad ogni costo la partenza dei Windsor per le Bahamas e di condurli dal Portogallo in Spagna. Il testo del messaggio è il seguente “Cogliere l’occasione favorevole per informare il duca che la Germania è disposta alla pace con l’Inghilterra e gli unici ostacoli sono costituiti da Churchill e i suoi accoliti. Sarebbe una cosa positiva se il duca volesse accondiscendere alle proposte tedesche e favorire quindi i negoziati. La Germania è fermamente decisa a costringere l’Inghilterra alla pace, anche ricorrendo a mezzi estremi e, in tal caso, sarebbe disposta a soddisfare tutte le richieste del duca, specialmente a favorire il suo ritorno sul trono. Se il duca avesse altri progetti, ferma restando la decisione di cooperare per arrivare a buone relazioni con il Reich tedesco, noi saremmo disposti ad assicurare a lui e alla duchessa un sussidio degno del tenore di vita di un re e una regina…”

Il 12 luglio, l’ambasciatore von Stohrer incontra il ministro dell’Interno spagnolo nonché cognato del generalissimo Franco, Ramon Serrano Suner, e si accorda per inviare a Lisbona un vecchio amico del duca, Miguel Primo de Rivera (fratello di Josè Antonio, fondatore della Falange), il quale avrebbe invitato il duca a una battuta di caccia in Spagna, con il pretesto di discutere alcuni particolari delle relazioni anglo-spagnole. Nel frattempo, lo stesso Suner avrebbe fatto in modo di avvertire il duca dell’esistenza di un complotto del servizio segreto britannico contro la sua incolumità e quella della duchessa. A questo punto, Suner doveva invitare i Windsor ad accettare la protezione del governo spagnolo.

Miguel Primo de Rivera si reca a Lisbona, prende contatto con il duca e quindi torna a Madrid il 16 luglio, con un messaggio per il colonnello Atienza, il quale lo ritrasmette a Berlino. Nel dispaccio si fa riferimento alla nomina del duca a governatore delle Bahamas, voluta da Churchill come una vera e propria imposizione, sotto pena di essere deferito ad una corte marziale, e sottolinea la volontà del governo spagnolo di proteggere il duca. Il 22 luglio, de Rivera è nuovamente a Lisbona e l’ambasciatore von Stohrer fa rapporto a Berlino: “Il duca conferma la propria opposizione alla politica di Churchill e manifesta l’intenzione di dissociarsi dalla linea scelta dal fratello, attuale re d’Inghilterra, con una dichiarazione pubblica. Inoltre è sicura l’intenzione di rientrare in Spagna e a tale proposito, il ministro Suner ha deciso di inviare un altro emissario in Portogallo per convincere il duca a lasciare Lisbona e organizzare il tutto approfittando di una gita in macchina. Alla richiesta di non partire per le Bahamas, il duca ha mostrato stupore e ha ribadito che un suo eventuale ritorno sul trono era possibile solo con un ufficiale atto di abdicazione del re”. In calce al messaggio, von Stohrer sottolinea che l’emissario spagnolo, Primo de Rivera, ignora del tutto l’interesse del Reich nell’affare, credendo di agire per il solo governo spagnolo. Naturalmente, anche lo stesso duca di Winsdor ignora che alle spalle di tutto vi è un piano dei tedeschi.

A questo punto, Schellenberg giudica opportuno il momento per partire alla volta di Madrid, dove incontra l’ambasciatore tedesco, dal quale riceve istruzioni per aggiungere segretamente Lisbona. Subito dopo, von Stohrer invia a Berlino un altro messaggio segreto, nel quale informa von Ribentropp sul progetto per fare rientrare in Spagna i Windsor: “…Pare che l’intenzione del duca di rientrare in Spagna sia ormai appurata. Per favorire ulteriormente tale intenzione, è stato inviato un altro emissario del governo spagnolo con una lettera per il duca abilmente studiata, con un piano a grandi linee per attraversare la frontiera. I duchi di Windsor dovrebbero partire con la scusa di trascorrere una vacanza in montagna, in una località vicina al confine. Durante questo soggiorno sarà organizzata una battuta di caccia e, con tale stratagemma, i duchi dovrebbero riuscire ad attraversare il confine, con la scorta di agenti spagnoli in attesa in un punto ben preciso. Per non destare sospetti, il viaggio nella località montana sarà compiuto utilizzando l’auto di servizio di uno dei comandanti della polizia portoghese, persona di fiducia, e in compagnia di una donna, inviata del governo spagnolo, come accompagnatrice e contatto con la missione organizzata dal generale Schellemberg, il quale, con i suoi uomini, seguirà a debita distanza. In caso di imprevisti, da aspettarsi da parte dei servizi segreti britannici, sono state elaborate disposizioni particolari affinché i duchi di Windsor siano trasferiti in Spagna con un aereo ma è essenziale che, qualora si presenti il caso, il duca non sospetti assolutamente che esista un progetto da noi organizzato per la sua fuga, prospettandogli la possibilità di una libera attività politica in territorio spagnolo. Per avvalorare il tutto, è prevista una azione di stampo terroristico da imputare al servizio segreto inglese”. Di queste “progettate misure terroristiche” avrebbe dovuto occuparsi Schellemberg con il lancio di alcuni sassi contro le finestre della residenza portoghese del duca e con l’abile infiltrazione fra il personale di servizio, che ne addosserà la responsabilità all’Intelligence Service. A tempo opportuno, inoltre, Schellenberg farà consegnare un ricco buquet floreale alla duchessa con un biglietto anonimo che la metterà in guardia dalle mire del servizio di spionaggio britannico.

Il 30 luglio, da Lisbona, Schellemberg segnala a Berlino l’arrivo di Sir Walter Monkton, amico di vecchia data del duca e personaggio di primo piano del governo Churchill. Secondo le deduzioni di Schellemberg, Monkton avrebbe dovuto convincere il duca ad accelerare la partenza per le Bahamas e infatti, il viaggio viene fissato per il 1° agosto. Il giorno seguente, von Stohrer invia un nuovo messaggio a von Ribentropp, nel quale conferma che il duca avrebbe deciso di partire per le Bahamas il 1° agosto.

Ribentropp risponde immediatamente con un messaggio al rappresentante tedesco a Lisbona, ordinando che il duca fosse informato quanto prima dalla persona che gli offriva ospitalità, il banchiere Da Silva, sulle intenzioni di pace della Germania e sugli ostacoli che Churchill opponeva a tale progetto. La Germania avrebbe costretto con ogni mezzo l’Inghilterra alla pace e stava al duca evitare spiacevoli conseguenze.

Il governo del Reich era disposto a favorire in ogni modo il duca se avesse deciso di assumere il ruolo di mediatore ed avrebbe fatto in modo di assicurarne il futuro come si conviene a un personaggio del suo rango.

Come da programma, il banchiere informa il duca la mattina del 1° agosto, e secondo quanto riferisce Da Silva, Windsor sarebbe rimasto profondamente impressionato, avrebbe riconosciuto le intenzioni pacifiche di Hitler, ma non gli restava altro da fare che obbedire alle disposizioni del proprio governo per non causare una aperta crisi diplomatica che non avrebbe avuto soluzione immediata. Il duca si dice convinto che il momento attuale non sia il più opportuno per tali proposte perché in Gran Bretagna non si sono ancora manifestate aperture positive verso la politica tedesca, ma non appena queste si fossero verificate, egli sarebbe rientrato dalle Bahamas per assumere il ruolo che gli veniva richiesto.

Nel frattempo Schellemberg resta in attesa e si guarda intorno, non condividendo l’ottimismo dei diplomatici spagnoli e tedeschi. La sua opinione è che il duca sia effettivamente stanco della continua sorveglianza del servizio segreto inglese, e che non voglia assumere il titolo di governatore in un luogo così lontano dallo scenario politico europeo, ma allo stesso modo, sa bene che il duca non ha la minima intenzione di recarsi a vivere in un paese dell’Europa centrale sottoposto al controllo tedesco.

La situazione si smuove quando, la mattina del 30 luglio, Schellemberg riceve l’ordine di organizzare il rapimento. La mattina seguente, nuovo ordine: i duchi di Windsor devono passare la frontiera in un modo o nell’altro, con le buone o con le cattive maniere, entro la sera del 31 luglio, ma ormai è tardi: Schellenberg osserva la partenza dei duchi di Windsor dalla torre dell’ambasciata tedesca, mentre si imbarcano sulla nave che li porterà alle Bahamas in compagnia di Sir Monkton.

Schellenberg rientra a Berlino, dove viene accolto freddamente da Ribentropp il quale, tuttavia, riferisce che Hitler aveva infine approvato il comportamento tenuto. Nel pomeriggio del 4 agosto, è a colloquio con il suo superiore diretto, Heydrich, che gli confida al propria approvazione per come si era conclusa la vicenda e la negativa impressione per tutta la faccenda fin dall’inizio, addossandone la colpa al ministro Ribentropp, suo personale nemico.

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