domenica 19 giugno 2011

Morta la criminale nazista Erna Wallisch


Difficile pensare che la nonnina ritratta in foto fosse un boia spietato in un campo di concentramento nazista, eppure Erna Wallisch, morta il 16 di febbraio (2008) a Vienna, ha “lavorato” a lungo sia nel campo di concentramento di Ravensbruck che in quello di Majdanek, nella Polonia occupata. Ha anche subito un processo, nel 1973, durante il quale fu assolta per insufficienza di prove e, approfittando di uno Statuto austriaco assai protettivo dei confronti di determinati avvenimenti, ha continuato a vivere indisturbata sulle rive del bel Danubio blu.
Pesanti le testimonianze sulla Wallisch che viene descritta come particolarmente feroce e in grado di distinguersi in mezzo al gruppo di torturatori e aguzzini dei due campi di concentramento. La guardia, ligia al suo “dovere” non si fece bloccare nemmeno dalla maternità e una donna, sopravissuta al campo, ricorda di aver visto Erna Wallisch, vistosamente incinta, uccidere a sangue freddo un ragazzino, sudata e quasi senza fiato per l’impegno. Una stima, per quanto incompleta, lascia capire che attraverso il campo di Ravensbruck siano passati oltre 130.000 prigionieri, sopravvissuti solo 40.000.
Erna Wallisch è stata rintracciata poco tempo fa dallo storico Guy Walters, impegnato nelle ricerche per un libro sui criminali di guerra nazisti scampati ai processi. La donna era al settimo posto nella lista dei nazisti ricercati dal Centro Wiesenthal e, vista la scarsa cooperazione da parte del governo austriaco, si era provveduto a contattare il governo polacco per cercare di stabilire una linea d’azione legale. Procedimento che ha termine ora, con la morte dell’amabile vecchietta. Pur trovando difficilmente plausibile far pagare a una 85enne le colpe di un tempo, si sarebbe potuto far qualcosa molti anni fa, ai tempi del primo processo. Ora è troppo tardi.

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