Helena Janeczek: la storia dimenticata dietro a un tatuaggio
Ricordi dolorosi
Da qualche anno la Janeczek, nata in Baviera da famiglia ebreo-polacca, ma scrittrice “in italiano”, sta esplorando, con il talento che la natura le ha donato, il rapporto tra l’Olocausto e ciò che ne resta ai nostri giorni, oltre le generazioni che lo hanno vissuto, come se si trasmettesse per via placentare, organica, dal corpo della madre a quello dei figli. In questo libro racconta una storia bella perché dolorosa, una lezione di tenebra, dove la tenebra è un numero registrato su un avambraccio e poi fatto cancellare, come un qualunque tatuaggio. Il primo insegnamento è che la Shoa non è una “esperienza” tra tante e il secondo è lo stile di una scrittrice formidabile, la cui pagina tutto accoglie e tutto rivela.
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