giovedì 11 agosto 2011

SOPRA LE NUVOLE - Regia Sabrina Guigli e Riccardo Stefani


SOPRA LE NUVOLE vuole rievocare i tragici avvenimenti del 1944, presentandoli in una cornice di storie vere, visti con gli occhi della gente che li ha dovuti subire. Persone che vivevano una vita in montagna povera, ma dignitosa: il lavoro nei campi, il matrimonio, la nascita dei figli, le feste di paese… e poi, in un attimo di follia, la fine. Il 18 marzo del 1944 vennero barbaramente uccisi, a Monchio, Costrignano, Susano e Savoniero (Palagano-MO), 131 civili, tra cui donne e bambini. Due giorni dopo, per mano della stessa compagnia tedesca dell’Hermann Goering, subirono la stessa sorte, a Cervarolo (Villa Minozzo-RE), 24 uomini, compreso il parroco. Oggi siamo testimoni di altre guerre, altre stragi, altre sofferenze in un mondo che non sembra avere imparato dal passato. La guerra è sempre uguale: non è quella dei potenti, dei capi di stato, dei generali, ma soprattutto, è quella della gente comune che deve subire inerme e indifesa.”  

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Prima di Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema, un eccidio nazifascista si è consumato sull’Appennino tosco-emiliano, a Monchio e Cervara tra il 18 e il 20 marzo del 1944. Una strage quasi dimenticata che torna ora alla memoria con un film, SOPRA LE NUVOLE, girato da una coppia di cineasti non professionisti, originari di quella zona, Sabrina Guiglli e Riccardo Stefani. Lei lavora in una clinica psichiatrica, lui fa l’operaio nelle cave: ma la passione per il cinema li ha portati a seguire i corsi di Marco Bellocchio a Bobbio e seminari con Giovanni Veronesi e Giuseppe Tornatore. Proprio Veronesi ha suggerito di raccontare la storia della strage senza usare attori professionisti, ma abitanti del luogo. E con una attenzione speciale al dialetto, alle tradizioni, ai modi di vita, dal canto del Maggio al ballo dei Gobbi, al matrimonio secondo l’usanza montanara. Materiali antropologici che occupano tutta la prima parte della narrazione, nel susseguirsi dei lavori agricoli e delle feste di paese, degli amori e delle scene familiari, in una zona montuosa quasi intoccata dalla Seconda guerra mondiale.


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