mercoledì 31 agosto 2011

IL PADRE DI ADOLF HITLER: ALOIS SCHICKELGRUBER

Alois Hiedler (1832-1903) era un ufficiale inferiore delle dogane. Alois era nato illegittimo, e per questo da giovane utilizzò il cognome della madre, Schickelgruber. Nel 1876 adottò legalmente il cognome del padre adottivo (che però non lo riconobbe mai finché fu in vita), trasformandolo da Hiedler (o Hüttler) in Hitler. Il figlio Adolf non usò mai il cognome Schicklgruber: in seguito i suoi avversari politici fecero circolare delle voci che insinuavano che Hilter fosse di origine ebrea, poiché Maria Teresa d'Austria diede la cittadinanza piena agli ebrei che si convertivano al cattolicesimo.

Questi, se si convertivano, usavano tradurre i loro cognomi ebraici in tedesco, e Schiklergruber era un cognome comune tra gli ebrei convertiti.

Inoltre, diverse fonti affermano che Hitler non sapesse con certezza chi fosse stato suo nonno. Le voci che affermavano che egli fosse per un quarto ebreo sarebbero dovute al fatto che sua nonna Maria Schicklgruber fosse rimasta incinta del padre di Adolf mentre era al servizio di una famiglia ebrea a Graz, in Austria. Secondo diverse fonti, infatti, la nonna di Hitler, Maria Anna Schiklergruber, ebbe una relazione con un ricco commerciante ebreo, Frankenberger. Dopo essere rimasta incinta e aver partorito nel 1832, il commerciante ebreo pagò una retta mensile fino al compimento del 14.mo anno di vita di Alois.

Maria Anna Schiklergruber, all'età di 47 anni, sposò il 7 giugno 1837 il mugnaio Georg Hiedler che per non perdere la retta dei Frankenberger non legittimò il figliastro Alois. Dopo dieci anni, nel 1847 Maria Anna Schiklergruber morì ed il bambino Alois, ormai quindicenne, fu ospitato a Spital dal fratello del padre adottivo.

Georg Hiedler dopo la morte della moglie, sistema il figliastro dal fratello e poi sparisce dalla circolazione per trent'anni. Ma ricompare a Spital ormai ottantaquattrenne, il 6 giugno del 1876 per legittimare il figliastro ormai già quarantenne.

Una ragione per cui Georg Hiedler era un padre prodigo c'era: era quella di poter accedere all'eredità lasciata dal fratello mugnaio, morto senza lasciare eredi maschi. Nello stesso anno, il 23 novembre alla parrocchia di Dollerstein il parroco cancellò il nome di Alois Schiklergruber dal registro battesimale sostituendolo con quello di Alois Hitler; così infatti il parroco scrisse il nuovo cognome (invece di Hutler o Hiedler) che servì subito dopo - con un estratto della parrocchia- per redigere l'atto notarile per venire in possesso dell'eredità.

Alois, dopo la morte della madre era cresciuto alcuni anni in casa dello zio mugnaio, poi a 18 anni era partito per Vienna per arruolarsi nella polizia di frontiera. Diventato doganiere prese servizio a Braunau, e qui aveva poi sposato la figlia di un suo collega, una certa Anna Glasl Horer che aveva quattordici anni più di lui, ma il matrimonio dopo sedici anni fallì; nel 1880 si separarono, e tre anni dopo, nel 1883 la donna morì lasciando il marito finalmente libero di risposarsi.

Ma nel frattempo, Alois prima che morisse la moglie si era separato e già si era messo insieme con una cuoca di una locanda, Franziska Matzelsberger. Da lei nel 1882 aveva avuto già un figlio, Alois Jr, che diventerà successivamente il "fastidioso" fratellastro di Adolf. Un mese dopo la morte della moglie, sposò Franziska mentre era nuovamente incinta; infatti tre mesi dopo gli partoriva una figlia, Angela (che diventerà sorellastra di Adolf). Nello stesso, Franziska, anno morì di tubercolosi.

Dal successivo matrimonio, con Klara Poelzl, nacquero Adolf, nel 1889 e Paula nel 1896. Alois Hitler morì nel 1903 per tubercolosi.

Un fascicolo, creato dalla Gestapo dopo il 1940 e scritto con una speciale macchina, riferisce alcuni pettegolezzi sulle origini di Hitler: " il padre del Fuehrer - si legge nel testo - era un bambino illegittimo". Prima dell’adozione, il nome della nonna del Fuehrer era Schicklgruber. La stirpe degli Schicklgruber - si legge ancora nel documento - aveva dato alla luce una sfilza di idioti." Tra questi c’era un impiegato del fisco, Josef Veit, morto nel 1904 a Klagenfurt, in Austria. Uno dei suoi figli era morto suicida, una figlia era morta in manicomio, una figlia che gli era sopravvissuta era matta e una terza figlia era una minorata mentale. La Gestapo accertò che la famiglia di Konrad Pracher, di Graz, aveva un dossier di fotografie e di certificati su questa faccenda. Himmler lo fece sequestrare "per impedirne un cattivo impiego".

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