mercoledì 31 agosto 2011

Gli Ebrei americani sfuggiti da Hitler chiedono la cittadinanza tedesca


Durante il nazismo furono costretti a lasciare la Germania per sfuggire agli orrori dell'Olocausto.

Oltre 70 anni dopo, migliaia di ebrei americani di origine tedesca e i loro discendenti stanno cercando di riottenere la cittadinanza perduta.

Il consolato tedesco di New York ha affermato di processare mediamente 20 richieste mensili di cittadinanza e altre rappresentanze diplomatiche, tra cui quella di Los Angeles, stanno lavorando su centinaia di pratiche per naturalizzazione di ex cittadini.

Una legge in vigore in Germania dal 1950, consente infatti a tutti i tedeschi costretti a lasciare il paese a causa delle leggi razziali naziste, di fare domanda per il riottenimento della cittadinanza.

A farne richiesta sono oggi sia i sopravvissuti, coloro che giovanissimi ai tempi di Hitler e oggi anziani, vogliono riottenere il diritto piu' fondamentale di cui erano stati privati, ma anche i loro discendenti, figli e nipoti dei rifugiati.

Questi ultimi, come ha confermato Nathalie Tauchner, avvocato del German Citizenship Project , decidono di acquistare la cittadinanza tedesca per una duplice ragione: se da una parte e' un modo per riconnettere con la propria storia, dall'altra costituisce la possibilita' di diventare cittadini europei e potersi muovere liberamente all'interno della UE.

Oltre ai cittadini americani, un gran numero di ebrei di origine tedesca sparsi in diversi paesi del mondo (in primis ex-Unione Sovietica, Israele, Canada e Australia) hanno potuto usufruire della legge per il riottenimento della cittadinanza.

Si calcola che oggi la popolazione ebraica della Germania sia di oltre 200.000 persone, contro i 25.000 del 1989 all'indomani del crollo del muro di Berlino.

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