Mario Carletti nacque a Novara il il 7 gennaio 1921. Durante il periodo premilitare frequentò un corso di motorista navale.
Durante la seconda guerra mondiale venne arruolato in Marina e imbarcato sul sommergibile Acciaio.
Partecipò a numerose missioni e venne decorato con la Croce di Guerra.
Durante una licenza a Torino, salvò molti ebrei in attesa di essere deportati, manomettendo nella notte le serrature dei carri merci in cui erano stipati. Sempre a Torino, incrociò casualmente una macchina appartenente alla Casa Reale. Carletti salutò militarmente, l’auto si fermò e a bordo si trovava il Principe Umberto II che invitò il marinaio a salire per accompagnarlo a casa.
Tempo dopo il principe passando in rassegna l’equipaggio del sommergibile Acciaio riconobbe Carletti, che era febbricitante. Il Principe chiese al comandante di lasciare a terra il giovane marinaio e farlo ricoverare.
Carletti si oppose inutilmente e l’Acciaio salpò senza di lui.
Questo salvò la vita di Mario Carletti, perché l’Acciaio venne affondato e non vi furono superstiti.
Carletti salpò invece per la sua ultima missione, a ritrovare i suoi amici ebrei, il 27 luglio 1999.
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