Tadeusz Gebethner nasce in una famiglia molto nota in Polonia: suo nonno Gustaw Adolf ha fondato una delle maggiori case editrici del Paese. Lui ha tutt'altre passioni: gioca a calcio a centrocampo e in difesa. Disputa più di 150 partite e diventa il primo Presidente del Polonia club, una squadra in cui giocano calciatori sia ebrei che cattolici.
Il 3 settembre 1939 la Polonia viene invasa da Hitler. Tadeusz Gebethner si arruola volontario con il 102esimo reggimento di Ulani. Dopo la sconfitta polacca il suo reggimento viene internato in un lager in Lituania. Tadeusz fugge e raggiunge Vilnius, dove trova rifugio in una libreria del gruppo editoriale di famiglia. Inizia a collaborare con la Resistenza.
Nell'estate 1942, Ludwika Abrahamer e sua figlia dodicenne Alina sono scampate per miracolo al massacro di Slawina vicino a Cracovia e cercano disperatamente riparo. Un conoscente si dice non in grado di aiutarle, ma indica loro il recapito di Tadeusz, che le accoglie in casa sua. Qui vivranno per due anni, raggiunte anche dal capofamiglia Solomon Abrahamer.
Tadeusz Gebethner aiuta Solomon Abrahamer a ottenere una carta d'identità tedesca con un nome falso e provvede a tutte le necessità della famiglia riuscendo anche a organizzare clandestinamente una delicata operazione agli occhi per Solomon.
Alcuni informatori fanno arrestare i suoi protetti, ma lui li fa rilasciare. Nel 1944, con l'aiuto di Tadeusz, gli Abrahamer riescono a fuggire in Ungheria, non ancora invasa dai nazisti e pertanto in quel momento più sicura. Più tardi raggiungeranno Israele. Tadeusz Gebethner morirà nel 1944 per le ferite riportate durante l'insurrezione di Varsavia.
Nessun commento:
Posta un commento