sabato 16 aprile 2011

Shoshanna, un’anima non vile. Il coraggio di Mélanie Laurent

Mélanie Laurent è Shoshanna Dreyfus in "Bastardi senza gloria" (2009), di Q. Tarantino.














«Au revoir Shoshanna!». Il colonnello delle Ss Hans Landa urla e la sua voce si perde nel vento. Ha appena sterminato una famiglia di ebrei francesi: mamma, papà e figli. Si nascondevano in casolare di campagna, a pochi chilometri da Parigi. Moriranno tutti. Tutti, tranne la giovane Shoshanna. Che riuscirà a fuggire via, a scappare da quel nemico in uniforme. Terrorizzata e coraggiosa, in cerca del futuro e della libertà. Questa è la sua storia. Sua e del suo dolore, sua e dei suoi pochi anni.

Shoshanna Dreyfus è uno dei personaggi principali del film Bastardi senza gloria (2009), di Quentin Tarantino. Mélanie Laurent le dà volto e voce.

Sopravvissuta alla morte dei genitori nel 1941, Shoshanna si trasferisce a Parigi, dove vive sotto falso nome. Per tutti è Emmanuelle, la bella e misteriosa proprietaria di un piccolo cinema. Ama in gran segreto Marcel, suo aiutante, ed è costretta a proiettare film di propaganda che esaltano gli ideali nazisti. S’innamora di lei Fredrik Zoller, eroe di guerra tra i più osannati dal regime, protagonista di una pellicola autobiografica dal titolo Orgoglio della Nazione. Shoshanna lo evita, cerca di respingere le sue attenzioni. Lui non cede. Anzi, decide di organizzare proprio nel cinema della ragazza l’anteprima del film.

Mélanie Laurent, attrice francese classe 1983, ha vinto nel 2006 il premio Romy Schneider e nel 2007 il César.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tutto deve essere perfetto: Shoshanna viene presentata prima a Goebbels, poi al colonnello Landa. L’uomo che aveva trucidato i suoi genitori. La giovane lo rincontrerà in un lussuoso caffè parigino. Stessi occhi gelidi, stesso sorriso beffardo. Stessa cattiveria. L’odio per quell’uomo torna a bruciare, prepotente e violento. Shoshanna prepara la vendetta: vuole far saltare in aria la sala durante la proiezione, uccidere le più alte cariche del Reich con le sue mani. Per realizzare quel piano è disposta a morire.

Anche un gruppo di soldati americani, i Bastardi, ha in mente di eliminare Hitler e seguaci la sera dell’anteprima. Le due operazioni s’incrociano, l’obiettivo verrà raggiunto. Shoshanna non riuscirà comunque a sorridere. A pochi minuti dalla fine del film, la ragazza appare in un video registrato. Si rivolge alla platea: «Questo è il volto della vendetta ebraica», annuncia con la voce strozzata dalla rabbia. La sua tragedia, però, si sta consumando in uno stanzino del cinema. Fridrick Zoller è con lei. Feroce e orgoglioso, vuole possederla a tutti i costi. Shoshanna reagisce, spara un colpo di pistola. L’uomo cade a terra, sembra morto. Invece rimarrà in vita ancora per qualche istante. Il tempo necessario per premere il grilletto e uccidere quella donna bella e sfortunata.

Mélanie Laurent presta al personaggio di Shoshanna Dreyfus la sua calda sensibilità di attrice. Il rischio di imitare stereotipi già visti era dietro l’angolo. Lei è riuscita a evitarlo.

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