Bellissimi ed assai rari gemelli in argento "800" raffiguranti uno dei più curiosi e storicamente interessanti emblemi reggimentali dell'esercito tedesco, realizzati durante la seconda guerra mondiale.
L'emblema, utilizzato anche per il distintivo reggimentale, raffigura un fantasma ridente ( Gespenster ) che tiene un gladio nella mano sinistra mentre le dita della destra sono pronte ad afferrare il nemico. Ai piedi del fantasma, avvolto in vita da un drappo svolazzante, è raffigurato uno "Schutzen-panzerwagen". Sul bordo in basso la scritta "S.R. 111" ( Schutzen-Regiment 111 ). In questo emblema è dunque racchiusa la storia del reggimento che faceva parte della 11.Schutzen-Brigade, costituita l'8 dicembre 1939 nel Wehrkreis IX e più tardi assegnata alla 11.Panzerdivision.
Il quartier generale della brigata era situato a Meiningen e i suoi membri provenivano, oltre che da questo distretto, anche dalle zone di Amburgo e Magdeburg. Il primo reggimento formato fu il 110° all'inizio di dicembre del 1939 e il 111° fu il secondo dislocato a Erfurt. Il comando di quest'ultimo era stato assegnato all'Oberst Theodor Bohlmann-Combrinck che in questa funzione è stato decorato con la Ritterkreuz l'8 agosto 1941, durante l'Operzione Barbarossa. Nominato Gemerlamajor il 10 novembre 1943, assumerà in seguito il comando della brigata nel 1944. Comandante della brigata era l'Oberst Guenther von Angern, ufficiale di cavalleria durante la prima guerra mondiale e comandante della 3.Schutzen-Brigade in precedenza.
Il quartier generale della brigata era situato a Meiningen e i suoi membri provenivano, oltre che da questo distretto, anche dalle zone di Amburgo e Magdeburg. Il primo reggimento formato fu il 110° all'inizio di dicembre del 1939 e il 111° fu il secondo dislocato a Erfurt. Il comando di quest'ultimo era stato assegnato all'Oberst Theodor Bohlmann-Combrinck che in questa funzione è stato decorato con la Ritterkreuz l'8 agosto 1941, durante l'Operzione Barbarossa. Nominato Gemerlamajor il 10 novembre 1943, assumerà in seguito il comando della brigata nel 1944. Comandante della brigata era l'Oberst Guenther von Angern, ufficiale di cavalleria durante la prima guerra mondiale e comandante della 3.Schutzen-Brigade in precedenza.
Sotto la sua guida la brigata iniziò l'addestramento nel marzo 1940 presso le aree di Altengrabow e Luenenburger, ricevendo il rinforzo di un battaglione di mitraglieri ( MG-Bataillon 14 ) e di uno di carri leggeri (leichte Panzer-Abteilung z.b.V. 40 ).
Il battesimo del fuoco avvenne all'apertura delle ostilità sul fronte occidentale dove la brigata venne impiegata nell'invasione della Danimarca ( operazione “Weserübung-Süd” ) e quindi in territorio francese e dove si meritò subito il rispetto dei nemici e il soprannome di "Gespenster Brigade" ( Brigata fantasma ).Inizialmente destinata al teatro di guerra della Norvegia, venne rimpiazzata dalla 160.Infanterie-Division. Come ha raccontato in seguito lo Stabsgefreiten Schoenenberg, ideatore del simbolo della brigata, il colonnello von Angern guidava e manovrava la brigata con tale rapidità che essa compariva sempre nei luoghi dove il nemico meno l'aspettava. I prigionieri catturati chiedevano con stupore se e dove i suoi membri mangiassero e dormissero ritenendoli dei "fantasmi".Su richiesta del colonnello von Angern, la brigata venne autorizzata a fregiarsi del titolo di “Gespensterbrigade” ( Brigata fantasma ).
Quando il 1 agosto 1940 la brigata venne riorganizzata nella 11.Panzerdivision, al sergente Schoenenberg venne chiesto di ideare un simbolo per identificare la divisione e le sue unità. Ricordando la fama di "fantasmi" conquistata nei primi combattimenti Schoenenberg creò il simbolo che dette il nome alla divisione da quel momento conosciuta come "Gespensterdivision" ( Divisione Fantasma ).
Dopo un breve periodo di riposo in patria la divisione venne assegnata alla 12.Armee nel dicembre 1940 e dislocata in Polonia. In gennaio fu trasferita in Romania e da qui in Serbia partecipando all'invasione della Jugoslavia. La mattina dell'8 aprile 1941 il 1.Panzergruppe si mosse dall'area di Sofia, dove era stato concentrato, per attraversare il confine jugoslavo a Pirot, con davanti a tutti la 11.Panzerdivion, seguita dalla 5.Panzerdivision,dalla 294.Infanterie-Division e dalla 4.Gebirgs-Division.
La 11.Panzerdivision, ben supportata dall'artiglieria e dalla Luftwaffe, rapidamente guadagnò terreno travolgendo le difese della 5° Armata jugoslava il cui comandante dette l'ordine di ritirarsi oltre il fiume Morava. La manovra non potè essere compiuta in tempo perchè i primi carri della divisione irruppero in Nys e di là verso Belgrado, trovando terreno a loro favorevole oltre la Morava e catturando oltre 5000 prigionieri.
La sera del 12 aprile il 1.Panzergruppe era a circa 40 miglia da Belgrado.
In quello stesso momento l'SS-Obersturmfuehrer Klingenberg della 2./SS-Infanterie Division, avendo trovato tutti i ponti distrutti, attraversava il Danubio su alcuni canotti e raggiungeva il municipio della città issandovi la bandiera nazista.
Alle 6.32 del 12 aprile la 11.Panzerdivision, con alla testa il generale von Kleist entrava in Belgrado. .
Nel giugno del 1941, allo scattare dell'invasione dell'Unione Sovietica, il 1.Panzergruppe con la 11.Panzerdivision furono schierati nel settore Sud combattendo aspramente a Shitomir e Uman. Il 15 agosto 1941 il colonnello Guenther von Angern venne gravemente ferito e dovette lasciare il comando della divisione al Generalmajor Hans-Karl Freiherr von Esebeck, che nel luglio 1944 sarà arrestato dalla Gestapo per aver partecipato alla congiura contro Hitler. Sotto il suo comando la divisione prese parte attiva alla cattura di Kiev nel settembre e fino al 20 ottobre 1941 quando il comando passò al Generalmajor Walter Scheller con il quale la divisione combattè nel settore centrale del fronte fino al maggio del 1942. Il 16 maggio il comando venne assunto dal Generalmajor Hermann Balck, già decorato con la Ritterkreuz nel 1940 e che in futuro riceverà le foglie di quercia, le spade e i brillanti per la sua croce nel 1944 come comandante della 4.Panzerarmee schierata in difesa della "Fortezza Germania". Il 5 luglio 1942 la 11.Schutzen-Brigade assunse la denominazione di 11.Panzer-Grenadier-Brigade sotto il comando del Generalmajor Hellwig Lutz.
Nel giugno 1942 la divisione era ritornata sul fronte Sud dove combattè aspramente nelle zone di Orel, Woronesh e quindi sul Don e sul Donez fino a febbraio del 1943. Il 4 marzo il comando venne assunto per due mesi dal Generalleutnant Dietrich von Choltitz, che un anno più tardi, come comandante della piazza di Parigi ( Gross Paris ), diventerà famoso per aver disobbedito all'ordine di Hitler di bruciare la città. Il 15 maggio infatti gli subentrò il Generalmajor Johann Mickl, che morirà il 10 aprile 1945 nell'ospedale militare di Fiume in seguito alle ferire riportate combattendo contro i partigiani titini a Vratnik Pass, vicino a Sinj in Croazia al comando della 392.(kroatische )Infanterie-Division.
Il 10 agosto 1943 il comando venne assunto dal Generalmajor Wend von Wietersheim che lo mantenne fino al 10 aprile del 1945, venendo promosso Generalleutnant e meritandosi le spade per la sua Ritterkreuz il 26 marzo 1944. Durante il suo comando la divisione combattè a Belgorod, Kursk, Krivoj Rog e subì pesanti perdite quando fu accerchiata a Kresun, a sud di Kiev.
Inviata in Francia per essere ricostituita nel giugno del 1944, dove incorporò la 273. Reserve-Panzer-Division, si oppose allo sbarco alleato in Normandia e successivamente partecipò alla battaglia delle Ardenne, ritirandosi poi attraverso la Francia fino in patria.
Ultimo comandante della divisione fu dal 10 aprile 1945, il Generalleutnant Horst Freiherr Treusch und Buttlar-Brandenfels con il quale la divisione sostenne i suoi ultimi combattimenti in terra tedesca a Trier e sul ponte di Remangen prima di arrendersi definitivamente alle truppe americane l'8 maggio 1945 nella foresta bavarese.
Il suo secondo comandante, l'Oberst Guenther von Angern, dopo esser stato ferito gravemente il 15 agosto 1941, lasciò l'ospedale militare l'8 settembre 1941con il grado di Generalmajor e venne collocato nei ranghi della Riserva dell'OKH per un anno prima di essere trasferito alla 16.Panzerdivision il 28 settembre 1942 ed averne assunto il comando il 14 dicembre con il grado di Generalleutnant. Circondato a Stalingrado con la 6.Armee di von Paulus, fu visto vivo l'ultima volta da alcuni suoi ufficiali la mattina del 2 febbraio 1943 in prossimità della Fabbrica di Trattori. Il suo corpo venne ritrovato alcuni giorni dopo e si suppone che si sia suicidato prima di cadere prigioniero dei russi.
Il Generalmajor Theodor Bohlmann-Combrinck primo comandante del Schutzen-Regiment 111, decorato con la Ritterkreuz
Il Generealleutnant Guenther von Angern, primo comandante della 11.Panzer-Brigade dal quale la stessa ha preso il nome e secondo comandante della 11.Panzerdivision. Caduto a Stalingrado.
Il General der Panzertruppen Hans-Karl Freiherr von Esebeck, terzo comandante della 11.Panzerdivision. Arrestato dalla Gestapo perchè coinvolto nel complotto contro Hitler del 1944.
Il Generalleutnant Walter Scheller, quarto comandante della 11.Panzerdivision, caduto in combattimento a Brest il 21.7.1944
Il General der Panzertruppen Hermann Balck, quinto comandante della 11.Panzerdivision, decorato con i "diamanti" per la sua Ritterkreuz come comandante della 4.Panzerarmee
General der Infanterie Dietrich von Choltitz, sesto comandante della 11.Panzerdivision, passato alla storia per non aver obbedito all'ordin di Hitler di bruciare Parigi nel 1944
Il Generalleutnant Johann Mickl, settimo comandante della 11.Panzerdivision, decorato con le "foglie di quercia" e morto a Fiume nel 1945 in seguito alle ferite riportate in combattimento contro i partigiani jugoslavi
Il Generalleutnant Wend von Wietersheim, ottavo comandante della 11.Panzerdivision, decorato con le "spade" per la sua Ritterkreuz, ha guidato la divisione in Russia, Normandia e Ardenne
Il Generalmajor Horst Freiherr Treusch und Buttlar-Brandenfels, nono ed ultimo comandante della 11.Panzerdivision con la quale ha difeso il ponte di Remangen prima di arrendersi agli americani.
La copertina del libro che narra la storia della 11.Panzerdivision
Carri della 11.Panzerdivision in azione sul fronte orientale nel 1943
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