sabato 30 luglio 2011

"Sono solo animali" - Ma la giustizia e la pietà non ammettono limiti

"Quanto a lungo, Dio,
guarderai a questo tuo inferno
e resterai in silenzio?

Quale bisogno hai Tu
di quest'oceano di sangue e di carne,
il cui fetore invade oramai tutto l'Universo?

Hai creato questo macello sconfinato solamente per mostrarci
la tua potenza e la tua saggezza?


E noi dovremmo amarti
con i nostri cuori e le nostre anime
per questo?.....


Si sono convinti che l'uomo,
il peggior trasgressore
di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi
sono stati creati unicamente
per procurargli cibo e pellame,
per essere torturati e sterminati.

Nei loro confronti tutti sono nazisti;
per gli animali Treblinka
dura in ETERNO"

Isaac Bashevis Singer - scrittore ebreo polacco - premio Nobel per la letteratura 1978


Sopravvissuto all'Olocausto, l'ebreo Premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer per primo ha denunciato la sconcertante somiglianza fra il trattamento degli ebrei durante l'Olocausto e quello degli animali allevati a scopo alimentare, notando che le tecniche di soppressione di massa usate per gli animali erano già state impiegate sugli esseri umani....
Dopo avere realizzato che tutte le oppressioni appartengono a un'unica pianta, diventò vegetariano, essendogli chiaro che la giustizia e la pietà non ammettono - e non devono ammettere - limiti, e che non si può parlare di pace con la bocca piena delle vittime della violenza..... Come le vittime dell'Olocausto, gli animali sono strappati alle loro famiglie, trasportati sotto le peggiori intemperie, costretti a vivere dentro recinti angusti e poi incolonnati verso la morte. E che lo si voglia ammettere oppure no, tutti gli animali condividono l'un l'altro la capacità di provare dolore, paura e solitudine....
Ciò che forse più colpisce dell'Olocausto è che mentre milioni di esseri umani venivano coperti di sputi, insultati, strappati alla famiglia, picchiati e condotti alla morte, tanti altri milioni stavano a guardare, evitando però di vedere l'ingiustizia da cui essi non erano colpiti. Essi prendevano le distanze dalle vittime e acconsentivano a che milioni di persone venissero torturate e uccise, dicendo a se stessi :«Sono solo ebrei!». Oggi, a sessant'anni di distanza, l'attitudine e i sistemi dell'Olocausto restano gli stessi; sono cambiate solo le vittime.
Coloro che mangiano carne prendono le distanze dalle vittime degli allevamenti industriali per trovare una giustificazione al sostegno che essi dànno a un'industria violenta e sanguinaria. Se ne stanno silenziosi e apatici, e conducono la vita di ogni giorno rivolgendo uno sguardo cieco agli orrori che essi potrebbero contribuire a far cessare, giustificandosi col dire a se stessi: «Sono solo animali!».

Nessun commento:

Posta un commento