martedì 8 febbraio 2011

Un caso dimenticato: "I bastardi della Renania"

I disabili furono le prime, ma non le uniche vittime del genocidio nazista. L'omicidio di massa dei disabili fu seguito a breve scadenza dall'omicidio degli Ebrei e degli Zingari. L'ideologia nazista a la scelta della razza da sempre avevano preso di mira non solo la part...e degenerata del "volk";3, ossia i disabili, ma anche i membri delle cosiddette razze aliene o inferiori. Questi "estranei";, in Germania e in Europa centrale, erano gli Ebrei e gli Zingari.


I membri di queste due minoranze, pur risiedendo nell'Europa centrale da secoli e pur avendo ottenuto regolare cittadinanza, continuavano a venire considerati come appartenenti a razze aliene dalla maggior parte della popolazione. E' vero anche che nell'Europa centrale risiedevano individui di origine non caucasica, ma era un numero modesto, avevano di solito cittadinanza straniera e ricadevano sotto la protezione di governi esteri. Tra di loro vi era, tuttavia, un piccolo gruppo che non poteva contare su questo tipo di protezione. Si trattava in genere dei figli di madre tedesca e di soldati coloniali degli eserciti alleati che avevano occupato la Renania dopo la Prima Guerra Mondiale. I tedeschi non vedevano di buon occhio questi padri in quanto cosiddetti uomini di colore. Per lo più si trattava di soldati francesi del Nordafrica, in particolar modo del Marocco, ma alcuni erano asiatici e almeno uno era afroamericano.

Impiegando la terminologia che Eugene Fisher aveva introdotto per primo, i tedeschi chiamavano questi bambini "Bastardi della Renania";. Già prima che i nazisti giungessero al potere, i politici e gli scienziati tedeschi deploravano la presenza di ibridi di colore nella loro terra. La pressione tedesca venne intensificata dal fatto che questi bambini erano figli degli odiati occupatori. Dopo la nomina di Adolf Hitler a cancelliere, il governo tedesco decise di prendere provvedimenti nei confronti di questi bambini, la cui età andava dai quattro ai quindici anni. Per prima cosa il regime ritenne necessario definire e contare i membri del gruppo. Come abbiamo visto, la definizione era necessaria per assicurare ai membri della maggioranza di non essere minacciati dall'ostracismo. Inizialmente le cifre vennero gonfiate e alla fine gli esperti raccolsero dati solo su 385 bambini. Dopo ciò, il ministro prussiano degli interni commissionò a uno scienziato della razza il compito di esaminare e quantificare i bambini.

Nell'estate del 1933 Wolfgang Habel, capo del dipartimento della razza dell'istituto antropologico Kaiser Whilem di Eugene Fisher, intraprese un'indagine scientifica. Habel lavoro su un campione ridotto, ma le sue conclusione furono definitive e ostili. Nelle sue misurazioni cercò di provare l'inferiorità dei bambini, catalogando come deformità fisica i piedi piatti e come aberrazione psicologica la preferenza per la vita di strada.

Per risolvere il problema della minoranza di colore tedesca, l'RMDL4 riunì gruppi di esperti che, tra il 1933 e il 1937, si incontrarono regolarmente partecipando a commissioni e sottocommissioni. Il gruppo di esperti comprendeva molti dei burocrati e degli scienziati che avevano partecipato alla stesura del progetto T4.

Costoro presero in considerazione le varie possibili soluzioni per liberare la Germania da questo elemento indesiderato e giunsero al consenso della sterilizzazione. Temendo reazioni all'estero ne posposero l'attuazione fino al 1937. La legge di sterilizzazione non permetteva, tuttavia, di sterilizzare bambini il cui unico difetto ereditario era costituito dalla razza. Il Ministero decise di sterilizzarli segretamente, infrangendo la legge. Come abbiamo visto questo non è l'unico caso in cui il regime agì in segreto e perseguì illegalmente i propri fini ideologici.

La Gestapo ebbe l'incarico di raccogliere i bambini. Questi ultimi vennero prima esaminati dalla commissione di scienziati della razza per determinare se effettivamente appartenessero a una razza aliena e vennero poi sterilizzati negli ospedali locali. Si giunse così all'esclusione di questa piccola minoranza di colore senza suscitare troppa attenzione e senza bisogno di leggi ad hoc. Ma il risultato fu definitivo. I bambini di colore erano stati ostracizzati dalla comunità nazionale tedesca con gli strumenti più radicali a disposizione nel 1937.

Il regime nazista passò con la stesa rapidità nel corso degli anni ad ostracizzare ebrei e zingari dalla comunità nazionale, mentre gli scienziati della razza lavorarono per definire e immatricolare i membri dei due gruppi esclusi. Sulle politiche attuate dai Nazisti per colpire gli ebrei negli anni '30 si è scritto molto e in gran dettaglio, mentre i provvedimenti presi contro gli zingari sono stati relativamente ignorati. Eppure gli zingari erano stati oggetto di pregiudizi ad intermittenza e di persecuzioni fin dal loro arrivo in Europa pressappoco nel XIII sec.

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