mercoledì 9 febbraio 2011

Il "metodo Schumann"

Clauberg non stava risolvendo il problema nel senso voluto da Himmler.


...Nella Cancelleria del Führer, Viktor Brack, già animatore del progetto di eutanasia, sosteneva sin dal 1941 che il metodo dei raggi X era decisamente il miglior sistema per sterilizzare enormi quantità di persone senza che se ne avvedessero.

Brack ipotizzava la creazione di "banconi" destinati a mascherare l'attrezzatura a raggi X. Le vittime avrebbero dovuto esser fatte sostare davanti a questi banconi e irrorati di raggi X in modo da essere sterilizzati a loro insaputa. Per quanto Himmler fosse una persona sognatrice la bizzarra idea di Brack non lo convinse, prima di tutto occorreva capire se i raggi X erano o no realmente efficaci. Clauberg d'altronde utilizzava le attrezzature per i raggi X per i suoi studi privati ed occorreva trovare in fretta il sistema di sterilizzazione di massa.

Nell'agosto 1942 gli esperimenti iniziarono ad Auschwitz sotto la direzione del dottor Horst Schumann, un veterano del progetto di eutanasia già attivo nella clinica della morte di Grafeneck.

Schumann lavora al Block 30 di Auschwitz-Birkenau con un sistema "definitivo": esponeva i prigionieri per 15 minuti ad una irrorazione diretta ai raggi X. Studiando gli effetti successivi Schumann si accorse che, nonostante le gravissime ferite, nel liquido seminale dei prigionieri una piccola percentuale di spermatozoi risultava ancora attiva. Per completare l'opera Schumann asportava i testicoli ritornando di fatto al metodo chirurgico.

Stesso destino per le donne che, dopo l'esposizione ai raggi X venivano operate e sterilizzate chirurgicamente.

Privi di qualsiasi attenzione alla sterilità degli ambienti, Schumann ed il suo assistente Dering operarono centinaia di ragazze dai 16 ai 18 (per la quasi totalità ebree greche) mietendo un numero imprecisato di morti per complicanze post-operatorie. Vi è da notare che molte delle vittime venivano sottoposte agli esperimenti già in uno stato di denutrizione avanzata e, spesse volte, con patologie tubercolari in corso.

Soltanto nella giornata del 16 dicembre 1942 90 prigionieri furono prima esposti ai raggi X e poi castrati. Da Auschwitz Schumann venne trasferito a Ravensbruck dove continuò le sue operazioni su bambine zingare di 13-14 anni. Sostanzialmente Schumann non riteneva valida l'idea dell'irrorazione ai raggi X e, nei suoi rapporti cercò di dissuadere le autorità naziste dal perseguire queste ricerche a suo dire assolutamente inutili.

Il 29 aprile 1944 Blackenburg, vice di Viktor Brack, scriveva una lettera a Himmler nella quale sosteneva che si doveva prendere atto del sostanziale fallimento del metodo ai raggi X: l'unica sterilizzazione efficace rimaneva la chirurgia.

Per capirlo erano occorsi tre anni, infinite sofferenze ed un numero imprecisabile di vittime.

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