sabato 21 maggio 2011

Erwin Rommel


Erwin Rommel nasce a Heidenheim, nel Württenberg, nel 1891. Frequenta la scuola militare di Danzica. Durante la prima guerra mondiale combatte nelle Argonne, in Romania e in Italia, rimanendo due volte ferito. Allo scoppio del secondo conftitto, presta servizio, durante la campagna polacca, al quartier generale del Führer. Successivamente gli viene affidatoto il comando della settima divisione corazzata del XV corpo, che costituisce la colonna di punta dell'esercito tedesco nelle operazioni sul fronte occidentale. La settima divisione combatte sulla Mosa, ad Arras, a Lilla, sulla Somme, ed è la prima a raggiungere la Manica. Il 6 febbraio 1941 Rommel è a casa in licenza da due giorni, quando un aiutante del quartier generale del Führer bussa alla porta e gli consegna un messaggio urgente: Hitler vuole vederlo subito. Ha deciso di mandare in soccorso di Graziani due divisioni della Wehrmacht. Rommel dovrà assumere il comando generale di questo corpo africano e recarsi immediatamente in Libia. Il Führer, ricorda Rommel, "mi descrisse minuziosamente il teatro di guerra africano e mi comunicò che gli ero stato indicato come elemento capace di adattarsi rapidamente alle condizioni particolarissime della guerra in Africa". Il 12 febbraio è già a Tripoli e sintetizza il suo giudizio sulla situazione con queste parole: "C'è da farsi rizzare i capelli pensando con quale armamento il duce manda a combattere le sue truppe". Il 24 i suoi uomini sono a contatto con le truppe britanniche in Cirenaica. Maestro nell'impiego delle formazioni mobili, nel raccogliere immediatamente le forze dopo un'operazione per sfruttare a fondo il successo, convinto che "l'energia di un comandante conta spesso più della sua intelligenza", Rommel salta, con il suo aereo, come una cavalletta da un punto all'altro del deserto per prendere contatto fisico con il terreno e con gli uomini.



Magnifico giocatore d'azzardo, infligge agli inglesi gravi perdite e risolleva le sorti dell'Asse nello scacchiere africano. Di lui Churchill dice davanti alla Camera dei Comuni: «Abbiamo di fronte a noi un avversario molto audace e abile e, se posso dirlo al disopra delle stragi di guerra, un grande generale». A fronteggiarlo si succedono i migliori generati britannici: Wavell, Auchinleck, Cunningham, Ritchie, Montgomery. Dopo due anni di Africa, combatte in Normandia contro l'avanzata degli alleati e rimane ferito il 17 luglio 1944. Accusato di aver partecipato alla congiura del 1944 contro HitIer è costretto a darsi la morte con il cianuro per evitare il processo. Scompare dalla scena tragica della Germania a un cenno del tiranno che ha fedelmente servito, come un generale romano.

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