domenica 8 luglio 2012

TUTTI MI CHIAMANO ZIAMELE

1945

Testo di autore anonimo.

Musica di Bernardo Feuer (1910-1967), musicista originario di Leopoli (Lwów in polacco, L’viv in ucraino), una delle città dell’Europa centro-orientale che maggiormente subirono gli orrori della guerra, vedendo alternarsi l’occupazione sovietica a quella nazista per poi essere inglobata all’URSS nel 1945. Bernardo Feuer scampò all’Olocausto perché già negli anni 20 emigrò in Argentina, dove fu protagonista della vita culturale della locale comunità ebraica fondando anche una celebre gruppo corale, il coro Hazamir.


Questa straziante canzone veniva intonata da un ragazzino ebreo ospitato in un orfanotrofio di Lublino, avendo perso l’intera sua famiglia nei campi di sterminio nazisti. Altre fonti invece danno il ghetto ebraico di Kowno (Kaunas, in Lituania) come il luogo originario del brano.

TUTTI MI CHIAMANO ZIAMELE

Tutti mi chiamano Ziamele.

Ay, come è difficile.

Avevo una mammina,

Adesso non c’è più.

Avevo un paparino,

Era pieno di cure per me.

Ora sono uno straccetto,

Perché sono un ebreo.

Avevo una sorella,

Non c’è più.

Ah, Esther, dove sei,

In quest’ora sempre più difficile?

Da qualche parte vicino ad un piccolo albero,

Da qualche parte per terra,

Giace mio fratello, Shloymele.

Ucciso da un soldato.

Avevo una piccola casa,

Ma i tempi ora sono cattivi.

Sono come un vitello

Nel recinto di un macellaio.

Dio, tu che guardi dal cielo

Sulla terra,

Guarda ai tuoi piccoli

Mietuti e appesi.




















































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