domenica 8 luglio 2012

Al museo di Tukums un prezioso diario su pagine di betulla scritto da una deportata

52 pagine di poesie scritte durante l’esilio sulla corteccia di betulla, che raccontano la storia tragica di una delle tante famiglie lettoni deportate in Siberia.


Lilija Binava Binaus fu deportata in Siberia il 14 giugno del 1941. Vi rimase in esilio 16 anni, e sulle pagine di corteccia di betulla scrisse in quegli anni poesie che raccontavano la sua vita. Oggi quel diario di betulla fa parte della collezione del museo di Tukums.

Lo ha donato al museo il figlio di Lilija, Ilmars, anch’egli deportato all’età di sei anni, coi genitori e la sorella, nella regione di Krasnojarsk.

“Mia madre spesso non riusciva a dormire la notte, e così si metteva a scrivere poesie sulla corteccia delle betulle, con una matita fatta di resina chimica”, racconta Ilmars.

Nelle 52 pagine di betulla Lilija racconta la sua vita, il matrimonio, l’esilio, la morte della figlia, la malattia di suo figlio, la notizia della morte del marito Fricis, giunta dal Vyatlag, un’altra tristemente famosa regione siberiana dove l’uomo era stato spedito separandolo dal resto della famiglia.

Nel museo di Tukums si trovava solo un’altra lettera di betulla proveniente dalle deportazioni in Siberia, ma in 19 musei sparsi in tutta la Lettonia sono diverse migliaia le testimonianze scritte sulla corteccia di betulla che i deportati spedivano a casa o che i sopravvissuti si riportarono indietro una volta finito l’esilio. Questi reperti sono stati inseriti nel programma “Memorie del mondo” dall’Unesco.

Il documento preziosissimo donato dal figlio di Lilija esposto al museo di Tukums.

Nessun commento:

Posta un commento