sabato 21 luglio 2012

Accadde oggi, 17 luglio 1944: L’Eccidio di Piazza Tasso a Firenze


Il 17 luglio di sessantotto anni fa, nelle prime ore del pomeriggio, nei pressi del quartiere fiorentino di San Frediano, un manipolo disquadristi e repubblichini della 92a legione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale – le cosiddette SS italiane, costituite a Firenze il 17 settembre del 1943 ad opera di Mario Carità – al comando del famigerato Giuseppe Bernasconi, perpetrarono quello che poi passerà tristemente alla storia come L’Eccidio di Piazza Tasso, nel corso del quale furano barbaramente trucidati Igino Bergili, Corrado Frittelli, Aldo Arditi, Umberto Peri e un bambino di appena soli 8 anni, si chiamava Ivo Poli, senza contare poi i numerosi feriti più o meno gravi e gli altri abitanti del luogo che furono tratti in arresto e dei quali poi non si seppe più niente, lasciando dietro di sé un fitto mistero che fu svelato solo a distanza di alcuni anni, per la precisione nel 1952, allorché furono rinvenuti i loro resti sul greto del fiume Arno, nei pressi del Parco delle Cascine. Anche loro, come del resto era prevedibile, avevano condiviso la stessa sorte cinica e bara degli altri cinque concittadini passati brutalmente per le armi dalle squadre fasciste.
Ad ogni modo, il pomeriggio del 17 luglio 1944, improvvisamente, le milizie repubblichine, a bordo di un camion, fecero irruzione sulla piazza all’angolo di via Villani con il viale Petrarca e, armate di tutto punto, con fucili mitragliatori, senza alcun indugio incominciarono ad aprire il fuoco sulle persone che stazionavano nella piazza, seminando il panico tra tante donne e bambini che cercavano disperatamente di guadagnare un angolo sicuro per mettersi al riparo da quella pioggia di fuoco.
In realtà, il motivo che indusse i fascisti a portare a termine questa dissennata e ignominiosa spedizione punitiva va ricercato, evidentemente, in una sorta di ritorsione ai danni degli abitanti di San Frediano che, tradizionalmente, erano considerati acerrimi antifascisti e indiscussi protagonisti della Resistenza toscana.
tumblr_logs9vWuXW1qz5yhro1_400In effetti, il 17 luglio 1944 a questo efferato eccidio s’intreccia inestricabilmente anche un altro episodio che vide per protagonista, suo malgrado, il comandante del “gruppo B” di uno dei quattro che formavano l’unità operativa dei Gruppi d’Azione Patriottica di Firenze, Bruno Fanciullacci. Questi due tristi episodi sono rievocati nel film girato nel 2002 da Daniele Lamuraglia intitolato emblematicamente“Firenze 17 Luglio ‘44”, che ripercorre per l’appunto anche la vita di Bruno Fanciullacci, nome di battaglia “Massimo” (Pieve a Nievole, 13 novembre 1919 – Firenze, 17 luglio 1944), figura controversa per il suo coinvolgimento nell’assassinio di Giovanni Gentile consumato il 15 aprile 1944 nel quartiere Salviatino, raccontando gli ultimi giorni della sua vita allorché, il 14 luglio successivo, dopo essere stato tratto in arresto da una squadra di repubblichini in piazza Santa Croce e condotto a Villa Triste– situata in via Bolognese al civico 67 – dove fu sottoposto ad efferate sevizie ad opera della Banda Carità, trovò la morte lanciandosi dalla finestra e cadendo rovinosamente al suolo nel disperato tentativo di darsi alla fuga, approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini. Questo temerario tentativo, purtroppo, non andò a buon fine giacché le guardie che lo piantonavano, accortesi di questa inaspettata reazione, non esitarono ad aprire il fuoco sull’audace partigiano che, si accasciò subito rovinosamente al suolo raggiunto da una raffica di proiettili. Trasportato al comando cittadino delle SS, spirò tre giorni dopo, per l’appunto il 17 luglio 1944, mentre un manipolo delle milizie repubblichine capeggiate da Giuseppe Bernasconi, stavano perpetrando l’eccidio di Piazza Tasso, nel quartiere di Oltrarno a Firenze dove aveva trascorso i migliori anni della sua vita. 

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