domenica 6 marzo 2011

Per non dimenticare


Germania 1935. Il cartello dice: "gli ebrei non sono benvenuti quì a Behringersdorf". Mancano ancora 4 anni allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La "soluzione finale" per la questione ebraica fu poi discussa dai nazisti il 20 gennaio 1942 nella Conferenza di Wannsee.


Deportazione di ebrei dal ghetto di Kovno verso Auschwitz (26 ottobre 1943. Photo by George Kadish).



In questa foto alcuni nazisti creano un cordone davanti l'ingresso dell'Università di Vienna con lo scopo di "proteggerla" dagli ebrei (1933, Austria occupata). I temi riguardanti la "contaminazione culturale" sono tristemente tornati di attualità anche ai giorni nostri.



Residenti del ghetto di Lodz che attraversano la strada sotto la supervisione di un soldato tedesco coadiuvato da un civile. Il cartello indica il divieto di ingresso nell'area. Questa foto è stata pubblicata nel 1940 come cartolina (National Archives, courtesy of USHMM Photo Archives).



Foto scattata al Campo di Concentramento di Nordhausen dove si stima siano state uccise 20.000 persone (12 aprile 1945).



Ammasso di corpi nel Campo di Concentramento di Nordhausen (12 aprile 1945).



Nazisti e civili guardano gli Ebrei mentre, in ginocchio, sono costretti a lucidare il pavimento stradale. Siamo nel 1933 nell'Austria occupata.


Donne ai lavori forzati nel Campo di Ravensbruck (1943).
 
 

Ebrei rastrellati e raggruppati prima di una uccisione di massa eseguita a Zhytomyr in Ucraina (7 agosto 1942).


Ebrei polacchi a Majdanek. La foto scattata riprende la marcia alla quale i prigionieri sono stati costretti pochi istanti prima della loro uccisione avvenuta il 3 novembre 1943.



Questa serie di foto testimonia le azioni delle quattro "Einsatzgruppen". Queste unità naziste speciali, composte ognuna da circa 500-1000 uomini, avevano il compito di seguire l'esercito tedesco e rastrellare le zone appena conquistate.





Gli ebrei individuati venivano raggruppati fuori le periferie cittadine, molto spesso vicino le trincee anticarro. A volte veniva imposto loro di scavare le fosse comuni.


I prigioneri erano costretti a denudarsi per poi essere uccisi a ridosso delle fosse. L'ultima delle foto testimonia l'epilogo di una delle azioni durata tre giorni eseguita nella foresta di Babi Yar, nei dintorni di Kiev. In quel massacro fu ucciso un impressionante ma imprecisato numero di persone. Alcune stime parlano di 33.000-52.000 individui. In ogni caso questo avvenimento è considerato l'eccidio con il più alto numero di vittime per singola operazione. Nelle foto sono distinguibili uomini, donne..... ma anche bambini. Alcuni osservano i corpi delle persone uccise al turno precedente. Sono già coscenti di essere ad alcuni istanti dal morire.


Questa foto è stata scattata nel giugno del 1941 a Knovo durante l'uccisione di un guppo di ebrei da parte dei nazionalisti lituani sotto la supervisione delle SS.


Questa foto testimonia gli ultimi istanti in vita di due fratelli ungheresi nel Campo di Birkenau. Sono nel gruppo che sta per essere scortato verso le camere a gas. Esistevano camere fisse e mobili, simili alle normali docce, nelle quali veniva inoculato monossido di carbonio oppure lo Zyklon B (acido cianidrico). Forti convulsioni precedevano la morte che sopravveniva, nel 100% dei casi per asfissia, dopo circa 15 minuti di esposizione al gas.



Questa foto è stata scattata a Birkenau. La selezione che avveniva subito dopo l'arrivo dei prigionieri prevedeva la creazione di gruppi di donne e bambini destinati alla immediata uccisione nelle camere a gas.

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