sabato 26 marzo 2011

Cinema nazista e eutanasia

Fin dalla Metà degli anni ’30 , due anni dopo la presa del potere di Hitler, il cinema Nazista iniziò effettivamente a occuparsi di “chi ci dovesse liberare” secondo i progetti eugenetici . Le prime vittime del cinema di propaganda furono , da questo punto di vista , i disabili e tutte le persone malate di mente , ritardate o menomate .

Da questo punto di vista , il cinema Nazista Iniziò a produrre una serie lunga di film didattici che mostravano non solo i problemi di queste persone, ma anche la necessità di procedere a sterilizzazione , quando non a una eutanasia Obbligatoria . Il tutto sotto motivazioni Morali o Economiche .

Si tratta in questa prima fase , dei cosiddetti “Euthanasie film” , ovvero i film Nazisti in favore dell’Eutanasia girati prima e durante l’operazione T4 (tietergassen 4) .

L' ”Aktion T4” era il programma nazista di eugenetica, che prevedeva la soppressione o la sterilizzazione di persone, affette da malattie genetiche inguaribili o da gravi malformazioni fisiche. Si stima che l'attuazione del programma “T4” abbia portato all'uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.000.

Tali film , mostravano il costo di mantenimento degli istituti medici, preposti alla cura dei malati incurabili, e si affermava che il denaro risparmiato poteva essere speso con più profitto per il «progresso» del popolo tedesco «sano e forte ». In particolare, furono i film propagandistici a preparare e convincere spesso l'opinione pubblica della necessità di tali uccisioni di massa. Tra i numerosi cortometraggi, prodotti in relazione alla cosiddetta "eutanasia", vale la pena ricordarne tre:

“Das Erbe” (L'eredità, 1935) - Un film didattico e scientifico, che rappresentava le implicazioni mediche e sociali delle tare ereditarie e che rappresentava l'idea nazista di darwinismo e di «sopravvivenza del più forte».

“Opfer der Vergangenheit” (Vittima del passato, 1937) - Il film metteva a confronto il popolo «sano» con scene tratte dalle corsie degli istituti psichiatrici, popolate di esseri «deformi» e «degenerati» e conclude che ciò era dovuto ad una violazione delle regole della selezione naturale, a cui si sarebbe dovuto porre rimedio ripristinandole con «metodi umani». La prima del film si tenne a Berlino, introdotta dal leader dei medici del Reich, Wagner, e successivamente proiettato a lungo in 5300 centri cinematografici, dislocati in tutta la Germania.

“Ich Klage an” (Io accuso, 1941) - Prodotto e girato con maestria quando già il programma “T4” era avviato su suggerimento di Karl Brandt, uno dei principali responsabili del progetto, per giustificare le misure intraprese e mettere a tacere le critiche che, nonostante il lavoro propagandistico fatto, erano ancora numerose. Il film si ispirava al romanzo “Sendung und Gewissen” (Missione e coscienza) del medico e scrittore Helmut Hunger, altro elemento chiave dell' “Aktion T4”. Mentre i nazisti operavano le uccisioni contro la volontà dei pazienti e dei parenti, il film mostra, distorcendo la realtà, un medico che uccide la moglie, malata di sclerosi multipla, che lo supplica di porre termine alle sue sofferenze. Processato, il medico viene assolto dalla giuria, che si interroga sulla domanda fatta dallo stesso accusato: «Vorreste voi, se invalidi, continuare a vegetare per sempre?».

Dei tre film, il più noto , ma anche il più ambiguo , è sicuramente “Ich klage an” . Presentato al festival del cinema di Venezia nel 1941 , vinse il primo premio come migliore film straniero . Il finale è tuttavia abbastanza ambiguo : il pubblico è infatti posto davanti a un problema , non alla soluzione . Non è un caso , forse , che il film sia uscito nell’agosto 1941, proprio nel mese che coincise con una temporanea sospensione del programma Nazista di Eutanasia, causa le pressanti proteste delle chiese cattolica e protestante Tedesca , e a seguito delle pubbliche omelie di condanna del vescovo di Berlino , Monsignor Von Galen.

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