sabato 17 dicembre 2011

Monsieur Batignole di Gerard Jugnot


Parigi, 1942. Edmond Batignole è un macellaio interessato solo agli affari, con una moglie burbera e una figlia fidanzata con Pierre-Jean, uno scrittore di pièce teatrali, ma soprattutto collaborazionista della polizia filonazista. Tra i vicini di casa ci sono anche i Bernstein, un’agiata famiglia ebrea che, un giorno, viene arrestata grazie ad una soffiata di Pierre-Jean e alla collaborazione di Edmond. Per l’utile “servizio” offerto, i Batignole ottengono in comodato l’enorme appartamento dei Bernstein nel quale si trasferiscono.

Ma durante un banchetto organizzato da Edmond al quale partecipano anche molti gerarchi nazisti, si presenta alla porta Simon, il figlio minore dei Bernstein, fuggito di prigione e arrivato a casa sua nella speranza di trovare qualche parente. L’uomo, invece di denunciarlo, decide di proteggerlo, nascondendolo in soffitta. La vita del macellaio diventa improvvisamente pericolosa. Deve prendersi cura del bambino, non generare sospetti in Pierre-Jean, senza nemmeno ottenere la gratitudine di Simon che disprezza Edmond perché responsabile dell’arresto dei genitori.

La situazione precipita quando Pierre-Jean scopre gli imbrogli di Edmond. Messo alle strette, Batignole uccide il genero e scappa con Simon da Parigi alla volta della Svizzera. Dopo aver racimolato un po’ di soldi e due cugine di Simon, nascoste presso amici della famiglia Bernstein, Edmond si dirige verso la frontiera. Arrivato ai confini con la Svizzera, non ritorna dalla sua famiglia, ma prosegue il viaggio con Simon, convinto di non poterlo abbandonare.





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