Minka Pradelski è nata a Francoforte in Germania da una famiglia ebrea deportata e sopravvissuta allo sterminio. Ha studiato Sociologia alla Johann-Wolfgang Goethe Universität. Ha lavorato al progetto sugli «effetti dei traumi subiti dagli ebrei sopravvissuti all’epoca nazista» al «Sigmund Freud Institut di Francoforte». Regista e autrice di documentari quali Stalin hat uns das Herz gebrochen. Jüdische Genossen in der jungen DDR, ha pubblicato numerosi scritti sulla condizione ebraica in Germania dopo la guerra. L’eredità di Bella Kugelmann è il suo primo romanzo.
Minka Pradelski
Titolo: L'eredità di Bella Kugelmann
Tutto avrebbe potuto immaginare Zippy Silberberg tranne che la scomparsa di sua zia Halina a Tel Aviv avrebbe fatto di lei, inquieta ragazza ebrea di Francoforte, una di quelle stralunate eredi di lasciti bizzarri di cui si sente a volte parlare sui giornali.
Zippy si nutre quasi soltanto di verdure surgelate e detesta il pesce. E che cosa le ha lasciato in eredità la zietta di Tel Aviv? Una valigetta marrone di circa settant'anni e una cassetta, foderata all'interno di velluto rosso, contenente otto forchette e nove coltelli, ciò che resta, insomma, di un servizio da pesce per dodici!
Ora Zippy mancherà pure di un'assennata condotta di vita, ma di certo non di buon cuore.
Eccola perciò, dopo un lungo e faticoso viaggio, nella stanzetta del suo albergo di Tel Aviv, sveglia di buon'ora e pronta a prendere immediato possesso della sua bizzarra eredità, se un'anziana signora, bizzarra pure lei, non glielo impedisse di fatto.
È entrata nella stanza senza preavviso, dicendo di essere stata mandata dalla direzione. Ciabattando coi suoi sandali ortopedici di fabbricazione tedesca - che chissà perché tutte le vecchie signore israeliane amano alla follia - si è messa ad annusare nel bagno, ad esaminare la cuffia della doccia, il sapone e la carta igienica, la polvere negli armadietti, la pulizia dei portacenere, e poi, all'improvviso, ha accostato una sedia al letto, si è presentata come una certa Bella Kugelmann e, ignorando le resistenze di Zippy, ha cominciato a parlare... Di tutto. Di Bedzin, il villaggio polacco vicino a Katowice in cui è nata e dove la chiesa e la sinagoga si fronteggiavano sulla via principale, del bell'Adam e della fiera Polacca, della farmacia Gablonski e del barbiere Lachmann, di Potok, il venditore di dolcetti, e di Frau Kleinowa, l'isterica insegnante di polacco, di Fanny Sternenlicht, la bella insegnante di latino coi suoi stivaletti provocanti, e della vita intensa di un piccolo borgo ebraico prima dell'orrore, dei giorni di furore in cui gli uomini divennero bestie.
Romanzo che ci restituisce i sapori, i profumi e le atmosfere di un villaggio ebraico degli anni Trenta, e in cui ci sembra quasi di riascoltare il chiacchiericcio in yiddish-polacco, L'eredità di Bella Kugelmann toglie la polvere del tempo alla storia, riportando alla luce dalle sue rovine una piccola, straordinaria pagina di felicità perduta .
Nessun commento:
Posta un commento