domenica 30 gennaio 2011

TRAMA. THE PIANIST

Varsavia, settembre 1939, Władysław Szpilman (Adrien Brody) sta eseguendo un notturno alla radio presso la quale lavora quando sente delle esplosioni che rapidamente si avvicinano, gli viene detto di smettere ma lui continua fino a quando una granata fa crollare la stanza accanto allo studio di registrazione: è ...l'inizio della seconda guerra mondiale, la Polonia è stata invasa e, nonostante il momentaneo entusiasmo per la dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Francia e Gran Bretagna, Varsavia verrà occupata dopo pochi giorni[1].Immediatamente dopo l'occupazione da parte delle truppe tedesche vengono emanate una serie di restrizioni alla popolazione, restrizioni rese ancora più pesanti per la numerosa comunità ebraica come la limitazione del possesso di denaro, estromissione dal lavoro, divieto di accesso ai locali ed obbligo di indossare un bracciale bianco con la stella di David. Władysław, che vive con l'anziano padre (Frank Finlay), la madre (Maureen Lipman), il fratello Henryk (Ed Stoppard) e le due sorelle Regina (Julia Rayner) ed Halina (Jessica Kate Meyer), viene licenziato dalla radio di Varsavia e, dopo che la famiglia ha esaurito gli ultimi risparmi, è costretto a vendere il suo pianoforte prima di trasferirsi nel ghetto di Varsavia.

Foto del ponte costruito dai nazisti che collegava il ghetto piccolo con il ghetto grande, ricostruito fedelmente dal regista Roman Polański durante la lavorazione del filmUna volta trasferita nel ghetto la famiglia Szpilman inizia a vivere una realtà di miseria, di umiliazioni, di fame e di morte: Władysław assiste all'uccisione di un bambino che cerca di rientrare nel ghetto attraverso una breccia del muro dopo avere rubato del cibo, tutti insieme guardano impotenti le SS che entrano nel palazzo di fronte al loro sterminando una famiglia non prima di avere scaraventato dalla finestra un anziano in sedia a rotelle, mentre ogni giorno intorno a loro le persone cominciano a morire di stenti.Tutti cercano di sopravvivere: Władysław trova lavoro come pianista in un bar, Heynryk, dopo che lui ed il fratello hanno rifiutato l'invito ad arruolarsi nella polizia ebraica, cerca di vendere gli ultimi beni di cui la famiglia dispone mentre gli altri, grazie all'interessamento di alcuni amici che stanno cercando di organizzare una resistenza, vengono assunti in una sartoria ma il 15 marzo 1942 il regime nazista inizia le deportazioni di massa verso i campi di sterminio.

Tutta la famiglia, ad eccezione di Heynryk ed Halina, viene avviata alla deportazione ma anche loro, inconsapevoli del fatto che i treni sono diretti verso lo sterminio, si uniscono ai familiari per rimanere uniti, avviandosi in questo modo verso un viaggio senza ritorno ma Władysław, prima di salire sul treno, viene t...irato fuori dalla fila dallo stesso gendarme che gli aveva offerto l'arruolamento e che, su sua supplica, aveva in precedenza liberato Heynryk da un posto di polizia dove era stato rinchiuso.Władysław ora è solo e, grazie all'interessamento ed a volte alla corruzione dei pochi amici rimasti vivi, riesce a trovare lavoro come carpentiere ma il pericolo di essere uccisi è costante e contemporaneamente iniziano a circolare le voci sulla reale sorte degli ebrei trasferiti da Varsavia. I pochi rimasti vivi, sfruttando il permesso di uscire dal ghetto, riescono ad introdurvi delle armi e dopo che Władysław è stato fatto fuggire e rifugiare in una casa sicura da una vecchia amica (una cantante conosciuta in tempo di pace), inizia una rivolta.

 Foto raffigurante l'SS- und Polizeiführer Jürgen Stroop durante la distruzione del Ghetto di Varsavia, che il regista ha utilizzato per ricostruire la scenaCostretto ad abbandonare la casa a causa di una vicina che lo ha scoperto Władysław, disponendo di un indirizzo fornitogli dalla resistenza, ripara in casa di Dorota (Emilia Fox), una violoncellista che aveva conosciuto il giorno dello scoppio della guerra, che, grazie alle conoscenze del marito, riesce a trovargli un altro nascondiglio presso una abitazione nel settore tedesco; qui troverà conforto in un vecchio pianoforte che fingerà di suonare nelle lughe giornate vissute in solitudine mentre Andek (Andrew Tiernan), un uomo incaricato dal marito di Dorota di prendersi cura di lui, in realtà userà il suo nome solo per raccogliere soldi.Con l'approssimarsi delle truppe russe Varsavia insorge e Władysław, scampato miracolosamente alla distruzione della città, rientra in ciò che resta delle macerie del ghetto vagando solo, ed ormai allo stremo delle forze, alla ricerca di cibo. Trovato riparo in una soffitta in una delle poche case rimaste ancora in piedi scopre un barattolo di cetrioli ma, incapace di aprirlo, lo porta nel suo nascondiglio e nella notte sente delle note di pianoforte.Il giorno dopo, mentre cerca di aprire il barattolo con mezzi di fortuna, viene scoperto da un ufficiale tedesco (Thomas Kretschmann) che, venuto a conoscenza della sua antica professione, lo conduce in una stanza dove c'è un pianoforte e lo invita a suonare; Władysław lo accontenta e l'ufficiale, rimanendo colpito dalla sua esecuzione, decide di aiutarlo e per i mesi successivi lo nutrirà fino a quando i tedeschi, sotto la spinta dell'attacco russo, non abbandoneranno la città[9] ed in quel momento l'ufficiale si congeda da Władysław chiedendogli il suo nome ma senza dirgli il proprio.Una mattina Władysław sente della musica, esce dal nascondiglio e corre incontro ai soldati sovietici, rischiando di essere ucciso in quanto indossa ancora il pastrano regalatogli dall'ufficiale per ripararsi dal freddo, ma riesce a salvarsi mentre l'ufficiale viene catturato e portato in un campo in attesa di essere trasferito in Unione Sovietica; qui incontra un ex deportato polacco che sta facendo ritorno a casa e, dopo avergli riferito che ha aiutato Władysław durante l'ultimo periodo di occupazione, gli chiede di informarlo che lui si trova lì ma mentre dice il suo nome viene zittito da un soldato sovietico. Tempo dopo Władysław, che nel frattempo ha ripreso il suo posto alla radio di Varsavia, torna con l'amico nel luogo indicatogli ma il campo è stato smantellato e non vi è più traccia dei prigionieri tedeschi; solo dopo la sua morte si scoprirà che il nome dell'ufficiale era Wilm Hosenfeld.



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