sabato 29 gennaio 2011

Il giovane Hitler / La Prima Guerra Mondiale





Hitler nasce nel 1889 in un piccolo paese dell'Austria settentrionale. Lascia la scuola senza ottenere la licenza media, non ha lavoro, ma non lo cerca nemmeno perché sogna di diventare un artista. A 18 anni, dopo la morte della madre, si trasferisce a Vienna dove spera di... fare fortuna.

Li vuole iscriversi all'accademia d'arte ma viene respinto due volte. Conduce una vita da vagabondo, vive con la pensione da orfano e con la occasionale vendita dei propri disegni. A Vienna all'inizio del secolo l'opinione pubblica è molto politicizzata, dappertutto si parla di politica, e per Hitler che non ha altro da fare, la politica diventa subito il vero senso della vita. Fin dall'inizio l'interesse per la politica domina e non lascia spazio ad altro. Tutte le cose che possono dare calore e importanza a una persona, come il lavoro, l'amicizia, l'amore e la cultura, gli mancano quasi completamente. Legge molti giornali, ma si interessa soprattutto delle cose militari. Ogni tanto va all'opera ma gli piace solo Wagner con il suo misticismo pangermanico. Il suo paese invece, l'Austria non gli piace affatto, il ventenne sente che il grande impero austro-ungarico è ormai arrivato alla fine, sente che non ha più futuro. È invece molto attirato dalla Germania, che prima della Grande Guerra si presenta come una nazione giovane, forte, con molte energie e con un futuro da nazione di primo piano a livello europeo e mondiale. E già nel ventenne comincia a formarsi una ideologia che è un misto tra nazionalismo e antisemitismo, due tendenze molto di moda in quel momento, a Vienna ma anche in altri paesi.

La sua prima decisione importante è quella di emigrare in Germania nel 1913, un anno prima dello scoppio della grande guerra. Lo fa per sottrarsi al servizio militare austriaco, ma non perché è contrario alla guerra, anzi, Hitler vuole fare la guerra, ma con la Germania e non con l'Austria. Infatti, appena cominciata la guerra si arruola come volontario nell'esercito tedesco. Nella guerra, Hitler si sente finalmente a suo agio, ottiene una decorazione al valor militare, ma rimane un soldato semplice perché i suoi superiori non lo ritengono idoneo per comandare, a causa del suo spiccato individualismo. I suoi compagni lo ricorderanno come un tipo un po' strano, che spesso faceva discorsi politici molto radicali, ma anche un po' confusi.


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