sabato 1 dicembre 2012

Emilia Martinelli Valori



Mamma Emilia, una grande donna contro l’orrore della Shoah

Emilia Marinelli in Valori è nata a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, il 5 luglio 1902.
Nel 1938, lo stesso anno della promulgazione delle leggi razziali in Italia, si trasferì con la famiglia a Meolo, un paesino del veneziano.
La famiglia Valori gestiva un ampio magazzino di tabacchi e questa attività permise a Emilia di entrare in una fitta rete di contatti e informazioni.

Tra il settembre del 1943 e la fine di aprile del 1945 Emilia Marinelli usò questo magazzino come rifugio per molti ebrei perseguitati dai nazisti.
Mostrando grande sprezzo del pericolo, riuscì a sottrarre queste persone, soprattutto madri con bambini spesso molto piccoli, alla deportazione e allo sterminio.


In un nascondiglio segreto ricavato all’interno di quel vasto edificio in via Diaz a Meolo, che era stato chiuso dalla Guardia di Finanza e che aveva solo un piccolo spioncino dal quale filtrava l’aria, Emilia riuscì a nascondere fino a 100 persone, assistendole non solo materialmente, ma anche spiritualmente, con il calore della sua umanità, che donava speranza a chi aveva perso fiducia nel prossimo.
Accolse e protesse famiglie ebree provenienti da Milano, Torino, Ferrara e Venezia.
Questa attività era collegata a quella di sostegno alle forze partigiane, tra le cui fila militava il suo primogenito, il diciassettenne Leo.
Le SS, che avevano impiantato il loro quartier generale a Villa delle Colonne a Meolo, organizzavano frequenti retate e perquisizioni nelle abitazioni del paese e dei dintorni. Bussarono più volte anche alla porta di “mamma Emilia” (così era affettuosamente chiamata) e ogni volta lei rispondeva col calma e fermezza, senza tradire la minima emozione.

L’amore verso il prossimo, che in lei era profondamente radicato, la spinse ad aiutare, anche a rischio della vita, anche qualche fascista ricercato per sottrarlo a morte sicura. Ciò avveniva quando si accorgeva che la persona, anche se schierata ideologicamente da altra parte, non aveva commesso crimini di sorta e, quindi, non meritava di essere giustiziata sommariamente.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con decreto dell’11/12/2009 ha conferito a Emilia Marinelli Valori la Medaglia d’oro al merito civile, alla memoria, con la seguente motivazione: “Donna di elevatissime qualità umane e morali, nel corso del secondo conflitto mondiale, con eroico coraggio e a rischio della propria vita, offrì sostegno alle forze partigiane e organizzò un’attività clandestina per dare ospitalità e assistenza a molti ebrei e ad altri perseguitati, che riuscì a sottrarre alla deportazione e alla morte. Fulgido esempio di elette virtù civiche, di abnegazione e di generoso altruismo fondato sui più alti valori dell’umana solidarietà. 1938-1945 Meolo (VE)”.
 La signora Emilia Marinelli Valori aveva ricevuto il 15 novembre 1998 a Yad Vashem a Geusalemme il riconoscimento di Giusta fra le Nazioni.
In suo onore è stato piantato un ulivo tra gli "alberi dei giusti" nel Planting Center di Gerusalemme.
Emilia Marinelli Valori è morta a Roma il 22 marzo 1988.

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