BENEDETTO DE BENI
Capitano d’artiglieria, nato a Cosermano, in provincia di Verona, nel 1903, prestava servizio in Ucraina, a Voroshilovgrad, quando arrivarono i tedeschi il 17 luglio 1942.
A seguito delle persecuzioni naziste, gli italiani diedero rifugio nella loro base alle sorelle Turok, che impiegate nella cucina, seguirono l’Esercito Italiano fino alla linea del fronte. Nella primavera del 1943 aggregate alle truppe italiane, per volere del Gen. Giglio, riuscirono a entrare in Italia.
Arrivate qui, le sorelle Sara e Rachel Turok, grazie a una lettera del Cap. De Beni, trovarono ospitalità, vicino Bergamo, presso la sua famiglia.
Il Capitano deportato in un campo di concentramento tedesco e rientrato in Italia solo a fine guerra è stato riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” l’8 settembre del 1996.
Capitano d’artiglieria, nato a Cosermano, in provincia di Verona, nel 1903, prestava servizio in Ucraina, a Voroshilovgrad, quando arrivarono i tedeschi il 17 luglio 1942.
A seguito delle persecuzioni naziste, gli italiani diedero rifugio nella loro base alle sorelle Turok, che impiegate nella cucina, seguirono l’Esercito Italiano fino alla linea del fronte. Nella primavera del 1943 aggregate alle truppe italiane, per volere del Gen. Giglio, riuscirono a entrare in Italia.
Arrivate qui, le sorelle Sara e Rachel Turok, grazie a una lettera del Cap. De Beni, trovarono ospitalità, vicino Bergamo, presso la sua famiglia.
Il Capitano deportato in un campo di concentramento tedesco e rientrato in Italia solo a fine guerra è stato riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” l’8 settembre del 1996.
ARTURO GATTI
Ufficiale medico, con il grado di Maggiore, di stanza a Karlovac nell’ex Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale.
In tale veste, portò soccorso a numerosi ebrei che tentavano di valicare il confine tra lo Stato indipendente di Croazia e la zona occupata dall’Esercito Italiano, prestando, inoltre, cure mediche gratuite agli ebrei che ne avevano bisogno.
Salvò una famiglia ebrea di Karlovac fornendo loro falsi documenti e trasportandone alcuni a Trieste su una autoambulanza militare.
Morto nel 1970 è stato riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni” il 25 giugno 1991.
Ufficiale medico, con il grado di Maggiore, di stanza a Karlovac nell’ex Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale.
In tale veste, portò soccorso a numerosi ebrei che tentavano di valicare il confine tra lo Stato indipendente di Croazia e la zona occupata dall’Esercito Italiano, prestando, inoltre, cure mediche gratuite agli ebrei che ne avevano bisogno.
Salvò una famiglia ebrea di Karlovac fornendo loro falsi documenti e trasportandone alcuni a Trieste su una autoambulanza militare.
Morto nel 1970 è stato riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni” il 25 giugno 1991.
RINALDO ARNALDI
Nato a Dueville il 19 giugno 1914 e conseguita la laurea in Economia e Commercio a Venezia nel 1940, Arnaldi volle diventare carrista per amore di patria. All’armistizio del settembre 1943, passò nella Resistenza.
Uomo d’azione, tentò la strada di Pescara e quella della Dalmazia per collegarsi col Regno del sud, e percorse più volte quella della Svizzera per accompagnare Ufficiali e soldati alleati fuggiaschi o anziani ebrei perseguitati.
E’ stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Per indomita volontà di fiero italiano, subito dopo l’8 settembre 1943 raccolse intorno a sé tra i monti della terra nativa, i giovani anelanti di redimere la Patria oppressa. Organizzatore instancabile e trascinatore entusiasta, fu l’anima ardente della sua brigata e seppe guidare i suoi uomini in aspri cimenti, rifulgendo per insigne coraggio e per sprezzo del pericolo. Molti perseguitati politici e militari alleati evasi dalla prigionia e braccati dal nemico devono la propria salvezza al suo altruismo ed alla sua abnegazione. Sugli spalti di Granezza, titano insuperabile, sosteneva per lunghe ore aspro combattimento e lanciava i suoi partigiani in temerari assalti. Colpito al cuore si accasciava sull’arma arroventata, leggendario eroe, uno contro mille, non vinto che dalla morte e dalla gloria.”
Riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” il 3 gennaio 1983.
Nato a Dueville il 19 giugno 1914 e conseguita la laurea in Economia e Commercio a Venezia nel 1940, Arnaldi volle diventare carrista per amore di patria. All’armistizio del settembre 1943, passò nella Resistenza.
Uomo d’azione, tentò la strada di Pescara e quella della Dalmazia per collegarsi col Regno del sud, e percorse più volte quella della Svizzera per accompagnare Ufficiali e soldati alleati fuggiaschi o anziani ebrei perseguitati.
E’ stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Per indomita volontà di fiero italiano, subito dopo l’8 settembre 1943 raccolse intorno a sé tra i monti della terra nativa, i giovani anelanti di redimere la Patria oppressa. Organizzatore instancabile e trascinatore entusiasta, fu l’anima ardente della sua brigata e seppe guidare i suoi uomini in aspri cimenti, rifulgendo per insigne coraggio e per sprezzo del pericolo. Molti perseguitati politici e militari alleati evasi dalla prigionia e braccati dal nemico devono la propria salvezza al suo altruismo ed alla sua abnegazione. Sugli spalti di Granezza, titano insuperabile, sosteneva per lunghe ore aspro combattimento e lanciava i suoi partigiani in temerari assalti. Colpito al cuore si accasciava sull’arma arroventata, leggendario eroe, uno contro mille, non vinto che dalla morte e dalla gloria.”
Riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” il 3 gennaio 1983.
FOSCO ANNONI
Militare in servizio presso il Quartier Generale italiano di Leopoli (Ucraina) salvò la vita a Klara Rosenfeld, impiegata come donna delle pulizie nella caserma italiana. Nel maggio del 1943, durante le azioni antiebraiche, Klara, rimasta senza la sua famiglia, decise di chiedere aiuto ai soldati italiani che la nascosero prima in una soffitta e poi in un magazzino della caserma. Quando nel 1943 il contingente italiano ebbe l’ordine di rientrare in patria, alcuni militari - fra cui un ufficiale, di cui non si sa il nome – non vollero abbandonarla, tenendola nascosta per due settimane. Successivamente fu portata, vestita da soldato italiano, alla stazione ferroviaria e nascosta dietro casse di munizioni.
Arrivata in Italia, grazie all’indirizzo fornitole da Fosco, raggiunse la famiglia Annoni, a Parma, dalla quale fu trasferita, con una falsa identità, al convento di Traversatolo.
Fosco Annoni è stato riconosciuto Giusto delle Nazioni il 18 marzo 1993.
Militare in servizio presso il Quartier Generale italiano di Leopoli (Ucraina) salvò la vita a Klara Rosenfeld, impiegata come donna delle pulizie nella caserma italiana. Nel maggio del 1943, durante le azioni antiebraiche, Klara, rimasta senza la sua famiglia, decise di chiedere aiuto ai soldati italiani che la nascosero prima in una soffitta e poi in un magazzino della caserma. Quando nel 1943 il contingente italiano ebbe l’ordine di rientrare in patria, alcuni militari - fra cui un ufficiale, di cui non si sa il nome – non vollero abbandonarla, tenendola nascosta per due settimane. Successivamente fu portata, vestita da soldato italiano, alla stazione ferroviaria e nascosta dietro casse di munizioni.
Arrivata in Italia, grazie all’indirizzo fornitole da Fosco, raggiunse la famiglia Annoni, a Parma, dalla quale fu trasferita, con una falsa identità, al convento di Traversatolo.
Fosco Annoni è stato riconosciuto Giusto delle Nazioni il 18 marzo 1993.
GIUSEPPE AZZALI
Nato a Parma nel 1891, laureatosi al Politecnico di Torino in Ingegneria Idraulica, è stato Colonnello dell’Esercito.
Insieme alla sorella Corinna, ha salvato Serenella e Amalia Foà, figlie del compagno di studi Aldo, dandogli ospitalità e presentandole come sfollate da Napoli.
Riconosciuto “Giusto tra la Nazioni” il 2 giugno 2003
Nato a Parma nel 1891, laureatosi al Politecnico di Torino in Ingegneria Idraulica, è stato Colonnello dell’Esercito.
Insieme alla sorella Corinna, ha salvato Serenella e Amalia Foà, figlie del compagno di studi Aldo, dandogli ospitalità e presentandole come sfollate da Napoli.
Riconosciuto “Giusto tra la Nazioni” il 2 giugno 2003
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