Bruno Vasari si volta verso il passato e vede scene di distruzione e di morte. Non tocca a tutti questo privilegio terribile. Gli altri sentono la morte come uno sconosciuto che aspetta in qualche punto ignoto più avanti. Bruno Vasari l'ha vista, l'ha frequentata, abitata ancora uno spazio della sua memoria. Bruno Vasari è l'autore di questo libro, venne rapito per la strada il 6 novembre 1944 dalle S.S. tedesche. Con lui c'erano i suoi amici: Manlio Magini, Bruno Montagna e Aldo Vespa vennero portati a: San Vittore. Bruno Vasari venne rinchiuso per 17 giorni in una cella del 5° raggio in cui attraverso i vetri rotti penetrava il freddo. Il cibo consisteva in caffè e un filone di pane al mattino in una zuppa di verdura e pasta e un altro filone a mezzogiorno e di sera mezzo filone di pane. Il 23 novembre in autobus fu trasferito a Bolzano dove giunsero il mattino del 24. A Bolzano certi lavoratori lavoravano, altri no. A chi lavorava si aumentava il cibo fino a 10 grammi di pane al giorno. Fu a Bolzano che in occasione degli appelli del mattino e della sera udirono per la prima volta gli strani comandi "cappelli giù !" "cappelli su !" con cui ci veniva ordinato il saluto ai loro sgherri. Il 4 dicembre furono avviati alla stazione per essere deportati in Germania. Nonostante l'accurata perquisizione a cui furono sottoposti, riuscirono a portare con loro seghe e scalpelli per servirsene nei tentativi di fuga. Il treno li portava a Mauthausen, erano in 66 in un vagone merci dove sono rimasti per cinque giorni e dal quale, durante il viaggio furono fatti uscire soltanto due volte. Giunti alla stazione di Mauthausen la sera del 19 dicembre furono incolonnati ed avviati verso il lager distante 6 chilometri, situato sulla vetta di una collina da cui si domina parte del corso del Danubio e la piana di Linz. Il campo numero 3,al quale loro furono destinati, era circondato da mura sorvegliate da torrette e illuminate da potenti riflettori. Il vitto consisteva in caffè senza zucchero alla mattina, verso le 9,10, dopo l'appello un litro di zuppa di rape, alla sera verso le 16-17 dopo l'appello 250 grammi di pane tedesco, una fetta di salame o un po' di formaggi e caffè. Vennero estratte le schede e partirono per il campo di lavoro. Si trovavano ad Arbeits-kommando. Erano accantonati in una scuola al centro del paese mentre il campo di lavoro era a 2 chilometri di distanza in un bosco di conifere. Il loro compito era quello di costruire 20 baracche per depositi militari lunghe 100 metri ciascuno. All'arrivo a Arbetis-Kommando Bruno non si sentiva bene, per alcuni giorni fu abituato ai lavori interni Il 15 gennaio, Bruno fu portato all'ospedale di Il Revier Mauthausen e appena arrivato fu rasato e gli fecero fare la doccia. Tutti coloro che avevano un incarico erano vestiti. Gli ammalati possedevano soltanto mutande e camicia e stavano scalzi. Tra i lavoratori coloro che avevano le cariche più importanti formavano la cosiddetta "prominentia". All'arrivo furono smistati al blocco corrispondenti alla malattia, Bruno fu messo nel blocco numero 6. La fame si accrebbe quando il 1 febbraio furono aboliti tutti i supplementi ed agli ammalati non fu più somministrato nè il latte nè il burro. Le medicine vennero consumate in pochissimo tempo e le scorte non furono rinnovate. La biancheria personale veniva cambiata raramente : una volta al mese. Alcuni compagni restavano anche dei giorni e a Bruno capitò per 15 giorni. Bruno con il tempo migliorava, finalmente il 5 maggio verso le ore 12.00 comparve su per l'erta della collina di Mauthausen una staffetta americana protetta da un carro armato e sul pennone del lager fu innalzata bandiera bianca. Da Mauthausen attraverso Salisburgo e Monaco furono trasportati a Hochst sulla frontiera svizzera, nei pressi del lago di Costanza. Camminarono per 5 Km per raggiungere le baracche per ripararsi, questa era senza tetto e piena di cimici. L'indomani mattina un camion americano li trasportò attraverso il Tirolo e l'Alto Adige a Bolzano dove lì vennero accolti da molte persone.
La trama di questo libro si svolge da quando è stato rapito al 21 agosto 1945 a Milano. Bruno si è spostato in 5 posti diversi: San Vittore, Bolzano, Mathausen, Arbaits-Kommando, Il Revier di Mauthausen e poi ci fu la liberazione.
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