Memorie di guerra e prigionia
Wietzendorf - Immagini dal lager
Ritratto del Tenente Marino Genangeli. Genangeli. era nato nel 1911 ed aveva vissuto a Jesi (AN), fu catturato nei balcani in Albania il 14 settembre 1943, fece due o tre campi ed internato a Sandbostel per poi finire a Wietzendorf dove passò la maggior parte del tempo e dove rimase fino alla liberazione. Fu poi promosso capitano al ritorno.
Il ritratto del compagno di prigionia è successivo alla liberazione.
Ritratto del Sotto-tenente Dante Rainieri, fidentino fu catturato presso la caserma di Mantova ed internato a Leopoli in Polonia, avviato poi ad Amburgo in semilibertà in quanto assegnato a lavori nella città distrutta dai bombardamenti per essere infine nuovamente internato a Wietzendorf dove incontrò Ettpre Ponzi ed altri fidentini ivi internati.
Il campo di concentramento di Wietzendorf era in origine abitato da prigionieri russi. Della vita che vi hanno condotto questi e del loro trattamento, testimonia il cimitero russo sito nei pressi del campo (lato nord a circa 1 km e mezzo dal campo) nel quale si trovano sepolte oltre 16.000 salme. Sgombrato dai russi, probabilmente per le condizioni di inabitabilità, servì nell'autunno dell'anno 1943 allo smistamento dei prigionieri italiani che vi passarono in numero di molte decine di migliaia. Anche generali vi alloggiarono per più giorni, a terra e senza alcuna sistemazione non di conforto, ma strettamente umana. In seguito allo sgombero dei campi di Polonia, nel gennaio 1944, il campo fu destinato, con la denominazione di Oflag 83, agli ufficiali italiani.
Nel 1945, finita la guerra ed in attesa del ritorno in patria, Ettore Ponzi soggiornò alcuni giorni nella città di Braunschweig. In una piccola serie di acquerelli ritrasse aspetti della città: le case, le piazze ma principalmente la cattedrale danneggiata dagli eventi bellici, quasi una premonizione di ciò che avrebbe trovato nella sua Fidenza.
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