sabato 4 agosto 2012

OGGETTI DELLA MEMORIA


Oggetti che raccontano le storie degli ebrei uccisi per il solo fatto d’essere considerati inferiori. Tesserini di conservatorio, stelle, documenti, sassi… Ma anche gli oggetti dei nazisti persecutori, foto e documenti dell’orrore.

Il tesserino del Conservatorio di Lwow, per l’anno scolastico 1937-38, apparteneva ad Amalia Badian. Nata nel 1914, la ragazza aveva dunque ventitrè anni all’epoca della foto e venticinque allo scoppio della guerra. Non conosciamo quale sia stato il suo destino. In Europa, Lwow era tra le città che ospitavano il maggior numero di ebrei. Tra il giugno e il luglio del 1941 vennero compiuti diversi pogrom a loro danno: le Einsatzgruppen tedesche (gruppi operativi coordinati da SS e polizia) avevano il compito dichiarato di cercare e annientare qualsiasi presenza di ebreo, zingaro o dissidente politico. Gli uomini venivano uccisi a bastonate o fucilati. Le donne brutalizzate e violentate, prima di essere assassinate. Le sinagoghe vennero saccheggiate e distrutte, le case incendiate. Tra le deportazioni (verso Belzec e Auschwitz, soprattutto) e i pogrom, alla fine del conflitto restarono vive a Leopoli solo poche centinaia di ebrei. Tra i più celebri sopravvissuti vi fu Simon Wiesenthal, che si incaricò di assicurare alla giustizia numerosissimi gerarchi nazisti rifugiati in diversi luoghi del mondo dopo il 1945.

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