L'entrata a Buchenwald dopo la liberazione del campo (16 aprile 1945).
Con il legname della vicina foresta di Ettesberg un gruppo di deportati costruì le prime baracche di Buchenwald, nelle vicinanze di Weimar in un luogo lontano da tutto e da tutti. Furono costruite cinquanta baracche, circondate da filo spinato, guardate da SS armate di mitragliatrici e dominate dai camini dei forni crematori.
Buchenwald è stato uno dei campi affidati alla autogestione da parte dei "triangoli verdi" cioè dei delinquenti comuni e fu il campo dove maggiormente fu sperimentato l'annientamento per mezzo del lavoro. Oltre che nella costruzione del campo i deportati furono utilizzati in ben 130 campi e sottocampi esterni. Alcuni detenuti vennero utilizzati come manodopera per gli stabilimenti della BMW, in particolare quello di Eisenach e Abteroda. I "benificiari" privati del lavoro forzato dei denutriti "uomini a strisce blu" non opponevano mai né resistenza né vincoli morali alle pratiche terroristiche delle SS e dei Kapos, rendendosi complici e, talvolta, anche diretti responsabili.
Bambini sopravvissuti a Buchenwald, scortati dai soldati americani.
Nel block 50 i medici nazisti facevano esperimenti di ogni genere, la pelle dei prigionieri che avevano tatuaggi, dopo l'uccisione, veniva conciata e si diceva servisse per fare copertine di libri e paralumi per Ilse Koch [senza fonte]. I presunti manufatti in pelle umana sono stati analizzati nel 1948 da un laboratorio [1], secondo il quale gli stessi sarebbero costituiti di pelle di capra.
Gli alleati liberarono il campo il 13 aprile 1945 quando già era in mano degli stessi deportati e un comitato clandestino internazionale ne gestiva democraticamente la vita. Dopo la concessione del territorio alla DDR, Buchenwald fu riaperto dal regime comunista della DDR e usato per mettere da parte oppositori politici e ex nazisti.
Lavoratori forzati a Buchenwald il 16 aprile 1945. Si riconoscono Elie Wiesel (7° da sx nella 2a fila dal basso) e Max Hamburger (l'ultimo della 1a fila in basso)
L'entrata a Buchenwald dopo la liberazione del campo (16 aprile 1945).
Bambini sopravvissuti a Buchenwald, scortati dai soldati
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